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23/12/24 ore

Santanchè, il Pdl ha la rottamatrice che si merita


  • Ermes Antonucci

Crollato nei sondaggi (staccato di circa 10 punti percentuali dal Pd e tallonato addirittura dal Movimento di Grillo), devastato da scandali giudiziari (si veda la Lombardia e il Lazio), il Popolo della Libertà non riesce a fuoriuscire dal suo stallo, ad avviare una minima forma di rinnovamento, in modo da ricucire il rapporto con gli elettori.

 

A peggiorare la situazione, in un partito ormai allo sbando, ora è arrivato l'attacco lanciato da Daniela Santanché contro la classe dirigente pidiellina: “L’apparato è un cancro – ha detto la Santanché a Radio24 e al Tg4 –. Il Pdl va azzerato, chi ha un incarico adesso si deve dimettere a cominciare dal segretario Alfano fino all'ultimo dei coordinatori provinciali. Chi ha più di tre legislature alle spalle non va più candidato in Parlamento, deve sparire”.

 

“In questo momento – ha aggiunto – il Pdl è peggio della Dc. Dobbiamo rappresentare anche una discontinuità rispetto all'esperienza di Mario Monti. Chi sostiene Monti non può restare con noi”. L’unico a salvarsi dalla demolizione proposta dalla rottamatrice del centrodestra è proprio Silvio Berlusconi: “E’ l’unico che ha coraggio, gli altri hanno palle di velluto”.

 

A parte le due palesi contraddizioni, cioè l’idea che si possa riformare un partito di stampo padronale escludendo dal rinnovamento proprio il leader, e la critica al governo Monti, sostenuto fino a prova contraria dallo stesso “coraggioso” Berlusconi, l’assalto dell’on. Santanché ha scatenato una moltitudine di polemiche.

 

Il segretario Angelino Alfano l’ha accusata di avere “una linea sfascista”, Gaetano Quagliariello si è chiamato fuori dalla linea Santanché che “prevede la rottamazione del Pdl, la liquidazione di Monti e la costruzione di un soggetto politico di plastica che concorra con Grillo”, per Fabrizio Cicchetto “l’ipotesi avanzata da Daniela Santanché è quella di distruggere totalmente il Pdl”, secondo Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati Pdl, “è addirittura imbarazzante commentare giudizi e parole in libertà date da chi non ha mai consumato le suole delle scarpe per prendere un voto - dico un voto - per il Pdl”, mentre per Roberto Formigoni “quello che ha detto la Santanché è una follia largamente preventivabile”.

 

In tutto ciò, spostando lo sguardo sull’intero panorama politico, è importante sottolineare la gravità della crisi che i partiti con un forte carattere personalistico sono costretti ad affrontare. La Lega cerca una difficile ripresa dopo il crollo dovuto agli scandali nella famiglia Bossi, l’Idv, stravolto da indagini giudiziarie e scontri interni, è in piena emergenza (nella sua solitudine), e il declino del Pdl sembra non vedere una fine. Un quadro assolutamente prevedibile, che per anni si è preferito non considerare, nella vana illusione che fugaci fortune potessero durare per sempre.


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