A Febbraio l’avevamo definito la risorsa che non sorge: “l’eterno discesista in campo. Nel senso che è sempre lì lì in procinto di fare il grande passo, mentre attende il formarsi di un partito fatto su misura per lui”. E siccome alla fine il partito su misura nessuno gliel’ha confezionato, Corrado Passera ha deciso di far da sé.
Il suo think tank (così si chiamano i pensatoi politici) Italia Unica, fondato pochi mesi fa, diventa infatti già un partito e il capo si butta nella mischia partendo dalle elezioni comunali. Per l'occasione, l’ex di Intesa Sanpaolo, di Poste italiane, di Alitalia e di molto altro ha scritto una lettera - accompagnata dal libro che già dal titolo (nella foto) è tutto un programma - rivolgendosi direttamente a 8 mila sindaci, con la proposta di un "cantiere delle buone idee".
In verità, l'idea di Passera è principalmente una, quella di sempre: occupare un posto nel centro-destra per diventarne l’uomo “nuovo”, arginando l’invasione da un lato di Renzi e la pressione all'altro estremo di Salvini, Grillo e i rivoli nostalgici della destra sociale.
“Ai sindaci Passera – spiega il fido scudiero Lelio Alfonso - propone l’avvio di un dialogo concreto, basato sulla proposta di una rivoluzione semplicissima che lo Stato centrale si ostina a rinviare nonostante le promesse. Quello - conclude - della responsabilizzazione virtuosa delle risorse a disposizione della comunità territoriale. Perché i sindaci, come madri o padri di famiglia, non sprecano il denaro”…e già, non sprecano! (A.M.)
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