Nella patria della Legge, dove si legifera su tutto, in eccesso e spesso male, non basta il parere di autorevoli giuristi ed esperti della società scientifica sull’inesistenza di un vuoto normativo in materia di Fecondazione eterologa, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha smontato la Legge 40: il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin va infatti avanti per la sua strada, quella dell’ennesimo decreto governativo, che approderà giovedì 7 in Consiglio dei ministri.
Poche ore, quindi, e si conosceranno i dettagli. Intanto, il ministro stesso fornisce alcune anticipazioni in merito alla “compatibilità”, tanto per alimentare ulteriori polemiche. In sostanza, non ci sarà la possibilità di scegliere, o comunque di garantire da parte del centro, la compatibilità del colore di pelle e occhi del nascituro con quello della coppia che riceve in donazione l'ovulo o lo spermatozoo: "il discorso della compatibilità - dice - non è previsto, sono contraria; se vuole farlo, lo introduca il Parlamento".
Così, Lorenzin, ne fa una questione di “discriminazione razziale”. “È come – sottolinea - se chi adotta un bambino lo potesse scegliere. Lo impedisce la legge. Mica siamo al supermercato".
Eppure, sul piano internazionale la possibilità di scegliere esiste e anche le linee guida presentate al ministero dagli esperti della società scientifica non la escludono: "non è possibile scegliere le caratteristiche del donatore", tuttavia, il centro medico “deve garantire compatibilità di colore della pelle, gruppo sanguigno e colore di capelli e occhi per la coppia che riceve”.
In proposito, l’avvocato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, sottolinea che “nell’applicazione delle tecniche con donazione di gameti, secondo gli esperti, i medici dovranno necessariamente rispettare il principio della ‘compatibilità’ che attiene le caratteristiche somatiche e il gruppo sanguigno il più compatibili possibili con quelle della coppia ricevente. Tutto ciò viene attuato a livello internazionale ed è necessario nell’interesse dello sviluppo psico-emotivo sereno ed equilibrato dei bambini che nasceranno. Non si tratta di una pratica eugenetica o razzista ma è una scelta ragionevole volta non a selezionare il 'miglior' bambino, ma a rendere più facile la sua esistenza”.
“Se il ministro Lorenzin – fa notare Filomena Gallo - vuole vietare tutto ciò, interviene nella sfera di competenza del medico e la Corte Costituzionale ha già chiaramente precisato che in questa materia deve essere il medico e non il legislatore a decidere come procedere”.
Intanto, sale ad oltre 500 il numero dei sottoscrittori del Manifesto dei Giuristi per il pieno rispetto della sentenza 162 dello scorso 9 aprile che ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa, elaborato dall’Associazione Luca Coscioni.
"Giuristi, esperti di fecondazione assistita, politici, società civile tutta chiedono dunque che sia rispettato il dispositivo costituzionale il quale, non creando vuoto normativo, rende immediatamente applicabile la tecnica eterologa nei centri italiani, senza necessità di un decreto legge, come deciso dal Ministro Lorenzin, che di fatto determinerà nuove situazioni di discriminazione tra le coppie". (red)
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