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16/11/24 ore

Fecondazione, un manifesto in difesa della sentenza sull'eterologa



“La sentenza n. 162 emanata dalla Corte Costituzionale lo scorso 9 aprile è immediatamente applicabile e che da ciò deriva la simultanea ripresa nei centri italiani della tecnica di fecondazione eterologa”. Questa la sintesi del manifesto/appello sottoscritto insieme all’Associazione Luca Coscioni da molti giuristi italiani che chiedono il rispetto della sentenza della Consulta che ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa lo scorso aprile, da cui deriva la ripresa immediata della tecnica nei centri pubblici e privati italiani. 

 

Primo firmatario il giurista Stefano Rodotà insieme a Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni. Con loro Gianni Baldini, Docente Biodiritto Università di Firenze, Andrea Pugiotto, Ordinario di Diritto costituzionale, Università di Ferrara, Paolo Veronesi, Professore associato di Diritto Costituzionale, Università di Ferrara, Carlo Casonato, Ordinario di diritto costituzionale comparato, Università di Trento, Amedeo Santosuosso, Presidente del Centro di Ricerca Interdipartimentale European Centre for Law, Science and New Technologies (ECLT) dell'Università di Pavia, Giuditta Brunelli, Ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico, Università di Ferrara, Roberto Toniatti, professore ordinario di diritto costituzionale comparato Università di Trento, Angelo Calandrini, Avvocato, Francesca Re, Avvocato, Barbara Pezzini, Ordinaria di diritto costituzionale, Università di Bergamo, Nello Papandrea, avvocato. -

 

I giuristi, insieme all’associazione radicale Luca Coscioni hanno risposto a tre questioni fondamentali:

1) Perché il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale?

2) Perché la sentenza non crea vuoto normativo?

3) Perché, nonostante la sentenza, permangono le tutele dei donatori, delle coppie riceventi e dei nati?

 

Hanno così chiarito che non c’è impedimento per non rispettare pienamente quanto sancito dalla sentenza. E che quindi non occorre un intervento governativo o parlamentare per attuarla o colmarla in qualche ipotetico vuoto di norma.

 

Ogni ritardo rispetto alla ripresa dell’attuazione delle tecnica eterologa sarebbe solo pretestuoso: ciò emerge dalle conclusioni del Manifesto laddove scrivono: “Non essendovi ostacoli quindi dovuti ad assenza di norme specifiche per il ripristino della tecnica con donazione di gameti, i centri di Procreazione Medicalmente Assistita potranno immediatamente riprendere l’applicazione delle tecniche eterologhe. Tutto ciò a conferma che sotto i profili scientifici, le normative recepite sulla tracciabilità e sicurezza di cellule e gameti (2004/23/CE e ss- DLGS 191 e ss) colmano pienamente la parte tecnica per l’applicazione di tecniche con donazione di gameti.

In relazione al numero delle donazioni è, poi, possibile un aggiornamento delle Linee guida, eventualmente anche alla luce delle discipline stabilite in altri Paesi europei (quali, ad esempio, la Francia e il Regno Unito), ma tenendo conto dell’esigenza di consentirle entro un limite ragionevolmente ridotto”.


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