I grillini ne fecero un punto fermo fin dall'inizio, per poi inciamparci più volte miseramente. Il sindaco Pizzarotti fu il primo a rimangiarsi le parole dette in campagna elettorale. L'inceneritore non si doveva fare, salvo passare sul suo cadavere. L'inceneritore poi si fece, Pizzarotti è ancora vivo e il sistema di smaltimento rifiuti a Parma è oggi un fiore all'occhiello da esibire e mettere magari a disposizione degli ex compagni di partito.
Dal Lazio, infatti, arrivano le richieste di aiuto, dopo un anno e mezzo di fallimentare e poco lungimirante gestione Raggi, che ha visto riabilitare anche il famigerato “re” di Malagrotta. Nell'impianto emiliano potrebbe così finire una parte dei rifiuti della Capitale, scongiurando l'ennesima emergenza per la maldestra sindaca.
In immondizia veritas, diceva il professor Bellavista, alias Luciano De Crescendo, a proposito delle cose che si possono rivelare da un'attenta analisi della spazzatura di ognuno. In questo caso la monnezza di Roma ci dice molto della parabola grillina, quando il Movimento 5 Stelle prova a governare. (A.M.)
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