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16/11/24 ore

L'Europa tedesca che non piace alla Gran Bretagna


  • Silvio Pergameno

L'intervista rilasciata ieri a quest'Agenzia da James Bone, corrispondente da Roma del Times, contiene una sincera testimonianza della posizione inglese nei confronti dell'Europa e merita per questo di essere sottolineata come elemento di chiarezza in una materia sulla quale spesso non mancano gli equivoci.

 

Dice infatti il sig. Bone che in Europa c’era prima una sorta di condominio di leadership tra Francia e Germania, per cui con questo equilibrio l’Inghilterra poteva far sentire il proprio peso su entrambe, rivestendo in tal modo un posto chiave, e aqgiunge poi che questo equilibrio è stato rotto con l’unificazione della Germania, che ha così acquistato una posizione preminente; per gli inglesi è inoltre molto difficile, per ragioni storiche, insinuarsi dentro un’Europa dominata dalla Germania, con conseguente rafforzamento delle tradizionali reticenze ad essere coinvolti nelle dinamiche continentali.

 

Non si poteva essere più chiari ed espliciti, restando così confermato il punto di vista sempre espresso su questa Agenzia. Non si tratta di fare la guerra agli inglesi, né di volerli estromettere dalle istituzioni europee delle quali sono parte, ma di prendere atto che il processo di costruzione dell’Europa politica non può far conto sulla collaborazione della Gran Bretagna e che deve essere perciò chiaro che esiste un’Europa a due velocità, come del resto già testimonia ampiamente l’esistenza di una zona euro, alla quale gli inglesi hanno ritenuto di non poter aderire.

 

Il problema reale per noi continentali (come del resto al di là della manica è usuale esser denominati) diventa allora proprio quello della preminenza acquistata dalla Germania in Europa, una preminenza che peraltro non si trasforma in una vera leadership democratica, ma si sostanzia in una sorta di pressione di fatto a difesa dei propri interessi, una posizione cui, peraltro, conferiscono spazi e rilevanza le resistenze francesi ogni qualvolta si presentano all’ordine del giorno questioni nelle quali è in gioco la sovranità nazionale, per quanto malridotta essa oggi si ritrovi.


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