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15/11/24 ore

Un libro dall’Azawad: “Bambini delle sabbie. Una scuola tra i tuareg”


  • Anna Mahjar-Barducci

L’Associazione Arabi Democratici Liberali suggerisce – dopo “Non ci sono ingorghi nel deserto”  - la lettura di “Bambini delle Sabbie. Una scuola tra i tuareg”, (EMI, Editrice Missionaria Italiana, 2008) scritto da due fratelli: Mossa Ag Assarid, esponente del Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad (MNLA), e Ibrahim Ag Assarid, docente, musicista, poeta per bambini e attivista per i diritti umani.

 

Ricordiamo, inoltre, che Mossa Ag Assarid è il responsabile per l’Europa dell’MNLA ed è anche il responsabile per l’Informazione del Consiglio transitorio dello Stato dell’Azawad, guidato dall’MNLA. L’MNLA è il movimento che si sta battendo per l’indipendenza della regione dell’Azawad dal Mali. L’MNLA sta al contempo lottando contro Al-Qaeda nel Maghreb Islamico.

 

L’Ass. Arabi Democratici Liberali ritiene importante la lettura di questo libro per la comprensione dell’attuale conflitto in Azawad. Il libro fa, infatti, emergere i valori democratici, laici e umanistici, che muovono l’MNLA nella sua rivendicazione per l’indipendenza dal Mali.

 

Mossa e Ibrahim sono cresciuti con la loro famiglia in un accampamento tuareg in Azawad. Diventati adulti, convinti che la vita nomade non potrà continuare così com'è fino ad ora, hanno deciso di aiutare i bambini della loro comunità per "farli vivere nella loro epoca" costruendo per loro una scuola. Un'avventura straordinaria che i fratelli ci raccontano a due voci.

 

Gli autori ci fanno penetrare nella vita di questi “piccoli principi” delle sabbie che aprono gli occhi su un altro modo di vivere, che lottano per progredire, continuando a preservare le proprie tradizioni. Avendo passato del tempo tra gli scolari francesi, Mossa fa vedere in cosa i bambini del deserto e gli allievi dell'occidente sono allo stesso tempo così vicini e così diversi.

 

Due culture dell'infanzia, una di fronte all'altra che hanno molto da imparare l'una dall'altra. Questa piccola Scuola delle Sabbie, è la prova commovente che l'educazione è una porta aperta sul mondo di domani. E’ per garantire a tutti gli abitanti dell’Azawad una Scuola delle Sabbie che i due fratelli Ag Assarid e l’MNLA si stanno battendo. I fratelli Ag Assarid hanno lottato per imparare, per affermarsi in un mondo in cui i tuareg non avevano più il loro posto, facendo della penna la loro arma per battersi per i diritti civili.

 

La scuola ci ha aperto alla vita

 

La scuola ci ha aperto gli occhi sulla vita. Quando si nasce nel deserto, andare a scuola non è una cosa dovuta, ma una fortuna. Ancor di più, è una vera e propria lotta. Noi non siamo soltanto fratelli di sangue ma anche d’animo. Una causa comune ci ha coinvolti e continua a tenerci uniti: abbiamo sempre avuto un desiderio ardente di aprirci sul mondo attraverso l’insegnamento. Abbiamo parecchie vite. Le nostre radici si trovano in un lembo di sabbia dove bivacca la nostra famiglia, ma la vita per Ibrahim è in un villaggio sulla riva del fiume Niger e per me in Francia.

 

Noi dobbiamo tutto alla scuola. Le dobbiamo ciò che siamo e ciò che diventeremo. È la scuola che ci ha permesso di esplorare chi siamo e le facoltà che celiamo in noi stessi. Senza istruzione non c’è evoluzione possibile.

 

Abbiamo voluto offrire alla nostra comunità l’occasione per uscire dall’isolamento del deserto. Sappiamo che la comunità tuareg deve inventarsi di nuovo in un’epoca in cui il nomadismo è minacciato. Per questo motivo abbiamo costruito la Scuola delle sabbie per i bambini tuareg del nostro lembo di deserto. Abbiamo combattuto per anni per realizzare questo sogno da molti considerato folle ma alla fine ci siamo riusciti. Tutto questo è potuto succedere perché un giorno d’ottobre nostro padre ci ha portati a scuola a Gao, quando io avevo tredici anni e Ibrahim undici.

 

Avevamo vissuto solo di sabbia e pascoli, di silenzio e luce, di marce e bivacchi. E un bel giorno abbiamo scoperto la scuola. Non adempivamo a nessun obbligo di cittadini, non mettevamo i nostri piedi in un’aula, ma in una nuova vita. Commosso e turbato, nostro padre doveva sapere che, accettando in quel giorno di accompagnarci a scuola, ci allontanava dalla vita nomade. Doveva sapere che avremmo imparato a diventare uomini, non solamente per i tuareg, per il Mali, ma anche per una società straniera che sarebbe diventata la nostra.

 

Abbiamo lottato per imparare, per affermarci in un mondo in cui i tuareg non avevano più il loro posto, lottato per insegnare o per esistere e far esistere la nostra comunità. Abbiamo raggiunto dei traguardi e vinto grandi battaglie. La Scuola delle sabbie è la nostra più grande vittoria, un primo passo verso un rinnovamento delle tradizioni. Un primo passo verso la libertà poiché soltanto l’istruzione libera l’uomo.

 

Queste pagine raccontano di quando noi eravamo bambini, di quando frequentavamo l’École des Sables – Saint-Exupéry, ma anche la storia di tutti i bambini delle sabbie che vengono dal deserto. Queste pagine sono la storia di un sogno che deve proseguire.

 


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