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17/11/24 ore

Israele, i Bahai


  • Elena Lattes

Israele, e in particolare Gerusalemme, viene considerata il centro della spiritualità mondiale, poiché è dove si è sviluppato l'ebraismo ed è il luogo a cui gli ebrei si rivolgono nelle loro preghiere, dove è nato il cristianesimo e dove l'islam ha stabilito il suo terzo luogo santo.

 

C'è però un'altra religione, molto più “giovane”, che ha stabilito il suo centro spirituale in Israele, più precisamente a Haifa, la città fulcro dell'industria, delle attività portuali e sede di uno dei più importanti Politecnici al mondo.

 

Ma perché proprio qui è stato stabilito il centro spirituale?

 

La risposta viene dalla storia del suo fondatore: Bahá’u’lláh. Il suo precursore, Siyyid Ali-Muhammed, iraniano di nascita, a metà del diciannovesimo secolo, ebbe alcune visioni mistiche, in seguito alle quali venne ucciso da uno squadrone dello Shah, perché considerato pericoloso per l'Islam, la religione dominante nella regione persiana. Egli si era infatti proclamato “Bab”, ovvero la “porta”, il messaggero divino. Due anni dopo, in seguito ad un attentato fallito per uccidere lo Scià, molti babisti furono uccisi e Mírzá Ḥusayn-`Alí Nuri, il seguace più famoso all'epoca, venne incarcerato.

 

Durante la prigionia ebbe diverse esperienze mistiche e, in una di queste gli venne rivelato che egli era “colui che portava la fede”. Prese quindi il nome di Bahaullah, che significa la “Gloria di Dio” e, una volta liberato, venne esiliato a Baghdad. Lì, nel 1863 ebbe un'altra visione in seguito alla quale divenne “Messaggero di Dio”. Da lì, andò in Turchia, dove poco dopo fu arrestato e portato nella colonia penitenziaria di Akko (cittadina nel nord di Israele), allora sotto l'Impero Ottomano.

 

Lo seguirono la famiglia e alcuni discepoli e, nonostante le restrizioni imposte dalla punizione, ebbe modo di vivere in una casa poco lontano dal centro abitato, predicare e diffondere la sua fede. Scrisse un libro, Kitab-I-Aqdas, considerato il più grande lavoro teologico e alla sua morte, avvenuta nel 1892, il suo corpo fu seppellito in quella zona, considerata oggigiorno luogo santo e meta di pellegrinaggio.

 

Il figlio, che divenne il suo successore, prese i resti del Bab in Persia e li seppellì sul Monte Carmelo, dove oggi si trova il Centro spirituale mondiale, designato dall'Unesco come “patrimonio dell'Umanità”.

 

 

I Bahai si considerano monoteisti e credono in un'unità spirituale di tutto il genere umano. Venerano come profeti Abramo, Mosè, Gesù, Maometto e Buddha e sono circa sette milioni sparsi in tutto il mondo. Molti di loro sono di origine ebraica, poiché mentre era estremamente pericoloso predicare nel mondo islamico, i primi seguaci non correvano alcun rischio nel fare proselitismo tra gli ebrei. In Iran e nei Paesi arabi, come ad esempio nello Yemen, sono tuttora ferocemente perseguitati, mentre hanno buone relazioni con gli ebrei e gli altri gruppi presenti in Israele.

 

Il monumento dalla cupola dorata che sovrasta il porto di Haifa fu costruito nel 1953, con marmi italiani e colonne di granito. Intorno si estendono diciannove giardini a terrazzo che, attraverso una lunga scalinata, scendono gradualmente verso il mare.

 

Settecento volontari provenienti da tutto il mondo si alternano nella custodia e nella cura del luogo, visitato da milioni di turisti di ogni fede e origine. I presidenti dello Stato di Israele e molti leader politici hanno reso omaggio a quei luoghi e incontrato ufficialmente i rappresentanti. Un dipartimento apposito presente nel Ministero degli Affari religiosi ne cura i rapporti. Sono riconosciuti i matrimoni e le festività, per le quali le assenze scolastiche sono giustificate.

 

La filatelia israeliana, in una serie dedicata alle varie religioni presenti nello Stato, ha dedicato un francobollo al Tempio di Haifa e nel 1985 venne creata la “Casa della Giustizia, un'agenzia internazionale che coordina le relazioni con i mass media e le altre fonti di informazioni con i quartier generali di Haifa e New York.

 

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