Alla fine dello scorso anno eravamo oltre 59,6 milioni, di cui 4 milioni e 300 mila di cittadini stranieri. La popolazione nell’arco dell’anno scorso è aumentata grazie all’apporto degli immigrati. Questi dati, che in parte riportano una situazione per nulla inedita, arrivano dal Bilancio demografico nazionale del 2012, reso noto dall’Istat nei giorni scorsi.
Sono stati registrati più di 12 mila nati in meno rispetto all’anno precedente e circa 19 mila decessi in più. I nuovi nati con genitori stranieri invece rappresentano un vero e proprio boom demografico, secondo i dati del Bilancio demografico nazionale 2012: si è infatti passati dal 4,8% del 2000 al 14,9% dello scorso anno appunto, percentuale che comunque non compensa il notevole calo di neonati con genitori italiani.
L’Istat, nonostante non ci siano connessioni dirette di causa-effetto, non esclude la possibilità che la crisi economica abbia un effetto negativo in termini di natalità: molto probabilmente l’attuale crisi economica incide negativamente nella scelta delle coppie di mettere al mondo un figlio, ma non può essere considerata l’autentica e principale causa di ciò, poiché la decrescita delle nascite di bambini italiani è un fenomeno esistente (se pure in forma minore) ben prima del tracollo economico di questi ultimi anni.
Le caue principali di questo pesante calo di nascite derivano in primo luogo dal fatto che, come è noto in questa sgangherata Italia, non esistono adeguate politiche di sostegno alle coppie con uno e/o più figli, come invece accade nei civilissimi paesi scandinavi e non solo; in secondo luogo il crescente egoismo individualistico che sempre piu' ci circonda.