Pact sunt servanda. E se poi si tratta del cavallo di battaglia del MoVimento conviene non fare i furbi per non scatenare l’ira della cosiddetta base, come invece è accaduto in Emilia Romagna, dove un’assemblea pentastellata per discutere di “politica” e di fatti concreti si è trasformata in un patetico processo dello scontrino negato.
In sostanza gli eletti avevano promesso in campagna elettorale la decurtazione dello stipendio a beneficio delle opere di bene per la collettività. Ogni eletto avrebbe dovuto trattenere una cifra non superiore ai 2500 euro netti. Nei fatti l’impegno non è stato mantenuto, se non in rare eccezioni. Da qui la sfuriata dei militanti, che tra un vergognatevi e l’altro hanno scatenato la bagarre su l’unica cosa che sembra contare davvero.
Del resto, l’ortodossia parla chiaro: ai grillini toglietegli tutto, ma non la nota spese. (A.M.)