Beatriz, 22 anni e un bambino anencefalico in grembo che mette a serio rischio la sua vita (e che è destinato a morire prima o dopo la nascita), potrà sottoporsi al taglio cesareo per mettere fine alla sua gravidanza.
La Corte suprema di El Salvador aveva respinto il ricorso presentato dagli avvocati della ragazza, che chiedeva di poter abortire perchè affetta da insufficienza renale e da una grave alterazione del sistema immunitario che la gravidanza complicava ulteriormente. Ma nel Paese centro americano l'aborto è vietato in tutti i casi, anche a discapito della salute della donna.
Il caso di Beatriz aveva però sollevato aspre proteste da parte di alcune organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International, che aveva definito la decisione dei giudici “crudele e spietata”, una “condanna a morte” per la giovane. Adesso, dunque, ha spiegato il ministro della Salute, Maria Isabel Rodriguez, “quel che conta è proteggere la vita di Beatriz”, attualmente “nella mani di medici eccellenti pronti ad agire immediatamente al minimo segnale di pericolo”.