“La diffamazione deve essere ancora depenalizzata” e c'è “un pericoloso uso delle leggi bavaglio”. Per questo motivo, secondo il rapporto di Reporters sans Frontières pubblicato il 30 gennaio, l'Italia si assesta al 57° posto nella classifica mondiale per la libertà di stampa.
Nell'Indice annuale diffuso dall'organizazione, compilato passando in rassegna 179 Stati sulla base dei “comportamenti e delle intenzioni dei governi verso la libertà di stampa a medio o lungo termine”, a giudicarsi i primi tre posti per il 'rispetto' dell'informazione sono Finlandia, Olanda e Norveglia mentre si confermano alle ultime posizioni Siria, Turkmenistan e Corea del Nord.
L'Italia guadagna quattro posizioni rispetto all'ultimo rapporto, ma rimane ancora alle spalle di stati come l'Argentina, l'Ungheria, la Corea del Sud e il Burkina Faso.