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16/11/24 ore

Cia. Le torture e la forza del sistema Usa



di Massimo Teodori (da Affari.iternazionali.it)

 

La triste vicenda messa in luce dalla pubblicazione del rapporto senatoriale sulle torture effettuate dalle agenzie della sicurezza statunitense induce alcune riflessioni sulla natura del sistema politico-istituzionale americano.

 

I fatti sono noti: il comitato senatoriale presieduto dalla Democratica Dianne Feinstein, a conclusione di tre anni di lavoro, ha documentato le sistematiche violenze contro i prigionieri catturati dopo l’11 settembre 2001.

 

Il Presidente Barack Obama ha quindi deciso di rendere pubblico l’intero dossier degli atti indicibili commessi dalle agenzie federali.

 

I gravissimi comportamenti dalla pubblica immoralità sono stati difesi e giustificati dal vecchio gruppo dei bushiani nelle persone di Dick Cheney e Donald Rumsfield, ed ancor più dal direttore in carica della Cia, John Brennan, che ha invocato la ragion di Stato per "mantenere gli Stati Uniti forti e sicuri dopo lo shock dell’attacco a New York e Washington".

 

Pesi e contrappesi

 

Una prima notazione sulla vicenda riguarda la pluralità dei centri di potere che governano gli Stati Uniti. Il conflitto nel comportamento e nell’interpretazione che si è verificato tra la Presidenza e una parte del Congresso pronti alla trasparenza, e la potente Cia indirizzata alla copertura, mette in luce quanto complesso e talvolta contraddittorio sia il meccanismo che presiede al potere nazionale.

 

Tutte le volte che si imputa agli Stati Uniti - spesso a ragione - qualche comportamento eticamente riprovevole, si è soliti accorpare indebitamente in un sol fascio univoco strutture e organismi che invece sono distinti e separati in una architettura istituzionale che ha notoriamente come regola i pesi e contrappesi.

 

Potere di inchiesta del Congresso

 

La seconda osservazione, non di poco conto da un’ottica italiana, riguarda il potere che il Congresso, o almeno la sua parte maggioritaria (che fino al nuovo anno è dei Democratici) esercita nei confronti di una potentissima agenzia di intelligence, penetrando senza limiti anche negli ambiti più reconditi dei suoi atti.

 

Non è la prima volta che ciò accade, anzi si può affermare che il potere di inchiesta della Camera alta non si arresta di fronte ad alcun "segreto di Stato", anche il più dannoso per gli interessi e l’immagine nazionale come certamente è stato l’uso sistematico delle torture durato almeno per i due mandati del Presidente George W.Bush....

 

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