di Gloria Riva
(da espresso.repubblica.it)
“Cercasi giovani neolaureati ad alto potenziale per ricoprire la posizione di sales account”, ma in Liguria, Molise e Basilicata quasi nessuno si presenta. Succede anche questo nell’Italia della disoccupazione giovanile che sfiora il 43 per cento. Quando Diego Malerba, capo della Execo, società che si occupa di selezione e formazione del personale, ha ricevuto il compito di trovare 4 apprendisti da inserire in una società leader nel settore delle vernici, pensava sarebbe stato un lavoretto piuttosto semplice.
S’immaginava già alle prese con centinaia di curriculum, essendo in palio un posto di lavoro con contratto di apprendistato (finalizzato all’assunzione) da 22 mila euro lordi l’anno, auto, telefono aziendale e altri benefit. I requisiti richiesti erano la laurea, età sotto i 30 anni e la residenza nel territorio. Malerba e il suo team si sono messi al lavoro, pubblicando l’annuncio sui siti più importanti, utilizzando i social network e i canali tradizionali.
In Basilicata hanno risposto in 6, ma tutti, dopo essere stati contattati telefonicamente, hanno rifiutato l’offerta. In Liguria hanno risposto in 8, ma solo un paio si sono presentati al colloquio. In Molise solo un giovane ha risposto all’annuncio, ma ha dato forfait al primo appuntamento. “In Liguria e in Molise più di un giovane da noi contattato ci ha risposto di no, perché preferisce aspettare il prossimo bando pubblico per accedere a un posto statale”, racconta Malerba, piuttosto sorpreso dalla situazione.
Il manager ha raccontato questa storia sul blog aziendale e moltissimi hanno risposto, aprendo un dibattito sull’assurdità del contratto di apprendistato, che limita l’offerta di lavoro agli under 30, mentre ci sarebbero tante persone qualificate, fra i 30 e i 40, rimaste senza lavoro e che sarebbero ben liete di accettare quell’offerta. Mentre nessun giovane neolaureato ha commentato.
Un caso isolato? Forse no...
- prosegui la lettura su espresso.repubblica.it