di Paolo Martini
Poiché immancabilmente si legge - a partire dalle ultime elaborazioni di Eures - che in Italia c'è "una donna uccisa ogni due giorni", siamo andati a leggere i numeri. Eccoli (grazie a Public Policy): in Italia nel 2013 sono state uccise poco più di 500 persone. Di queste, 179 erano donne. Quanto a numero di morti è il numero più basso in assoluto.
Quanto a numero di donne, non è il più basso in assoluto ma - per esempio - ci sono stati anni anche molto peggiori. Il 2000 per esempio (199 donne uccise) o il 2003 (sempre 199). E' vero che essendo diminuito il numero generale delle vittime, l'incidenza delle donne sul totale è più alta: il 35 per cento. In ogni caso è vero che una donna ogni due giorni viene uccisa.
Femicide - termine anglosassone - dovrebbe voler dire che si uccide una donna in quanto donna. Se una donna viene uccisa in una rapina, o in altro contesto estraneo, non dovrebbe essere "femminicidio". Eures giustamente distingue a questo punto i numeri e spiega che le donne uccise in famiglia, nel 2013, sono state 122. Già siamo a una donna ogni tre giorni. Ma sicuramente si dovrebbe andare più a fondo, e capire le ragioni di questi omicidi in famiglia...
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