di Angela Azzaro
(da Gli Altri)
Sei anni e l’interdizione dai pubblici uffici. Questa la richiesta della pm Ilda Boccassini nei confronti di Silvio Berlusconi nel processo sul caso Ruby. Una richiesta “pesante” dicono i legali del presidente del Pdl di cui 5 per concussione e un anno per prostituzione minorile.
Quando ci sarebbero state le famose cene di Arcore Karima El Mahroug aveva 17 anni e secondo il pubblico ministero sarebbe certo che in quel periodo la giovane donna si prostituiva. Al di là della consistenza o meno delle prove, si potrebbe obiettare che anche se fosse vero è davvero assurdo basare una sentenza su questo tipo di reato. Come se a 17 anni Ruby o chi per lei non fosse in grado di decidere cosa fare del suo corpo e della sua vita.
Del resto è interessante notare come tutta la requisitoria della pm sia attraversata da un pesante moralismo nei confronti della ragazza e del suo stile di vita. Non prove, ma giudizi. Ecco infatti cosa ha detto Boccassini. Ruby sarebbe stata «vittima del sogno italiano» in negativo, quello che hanno «le ragazze delle ultime generazioni in Italia», i cui unici obiettivi sono «entrare nel mondo dello spettacolo e fare soldi».
Ma soprattutto è riuscita a dire della giovane donna che sarebbe «furba di quella furbizia orientale propria della sua origine». Una caduta di stile o altro? In realtà questa frase (errata anche geograficamente) contiene in sé il nocciolo del ragionamento. Un mix di sessismo e razzismo che certo non fa onore alle aule di giustizia...
prosegui la lettura integrale su glialtrionline.it