La foto è di quelle che non si dimenticano: Jihad Misharawi, che lavora nella Striscia di Gaza per l’emittente britannica Bbc, piange disperato mentre abbraccia il piccolo Omar, il suo bimbo di 11 mesi morto a causa di un bombardamento durante gli otto giorni di guerra a Gaza alla fine del 2012 quando Israele lanciò una rappresaglia durata 8 giorni per fermare il lancio di razzi da Gaza verso il sud (Sderot, Beersheva) e il centro di Israele (Tel Aviv,Gerusalemme).
L’immagine era diventata il simbolo della crudeltà dell’esercito israeliano considerata responsabile del raid sul quartiere di Zeitun che aveva distrutto la casa di Misharawi quel 14 novembre del 2012. I media di tutto il mondo avevano riportato la notizia e anche Human Rights Watch aveva puntato il dito contro lo Stato ebraico.
Ora si scopre che probabilmente la verità era un’altra. Un rapporto del 6 marzo dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani rivela, senza fare nomi e cognomi, che il piccolo Omar al-Masharawi è morto “probabilmente a causa di un razzo palestinese che mancò Israele”....
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