La notizia arriva in tarda mattinata e ha del clamoroso. Beppe Grillo ha deciso di espellere Federica Salsi e Giovanni Favia dal Movimento 5 Stelle. Lo ha fatto, come sempre, attraverso un mini-post sul suo blog, in modo laconico e deciso: “A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l’utilizzo del logo del MoVimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri”.
Giovanni Favia, consigliere regionale in Emilia Romagna, nel settembre scorso finì al centro delle polemiche per il celebre fuori-onda in cui affermava chiaramente che “Casaleggio prende per il culo tutti perché da noi la democrazia non esiste”. Grillo non fece alcun commento, intenzionato forse ad intervenire direttamente, così come ha fatto oggi. Da tempo Favia è considerato uno dei rappresentanti della cosiddetta corrente dei delusi. L’ultimo gesto da “dissidente” risale a prima delle primarie del movimento, quando all’assemblea degli attivisti chiamò sul palco coloro che erano stati esclusi dalla competizione elettorale senza ricevere motivazioni.
Federica Salsi, invece, è la consigliera comunale di Bologna che provocò l’ira del leader del M5S dopo essere stata ospite della trasmissione Ballarò. L’ex comico genovese sfruttò l’occasione per ribadire agli attivisti il netto divieto di partecipare ai talk-show televisivi, definiti come “il punto G”. Salsi rispose paragonando, per il maschilismo dimostrato, Grillo a Berlusconi, e avanzando la scottante questione democratica all’interno del movimento.
La decisione di oggi giunge a poche ore dall’avviso di Grillo, pubblicato sul blog, rivolto agli attivisti: “Chi fa domande su domande e si pone problemi della democrazia va fuori dal Movimento. Se c’è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prende e va fuori dalle palle”.
Detto fatto, la lista degli epurati si allunga. Pronta è stata la risposta di Salsi: “Il dissenso non è concepito all’interno del Movimento. Paradossalmente i partiti, con tutti i disastri che hanno arrecato a questo Paese, sono più controllabili dai cittadini di quanto lo siano Grillo e Casaleggio”. Nessun commento per il momento arriva invece da Giovanni Favia.
Se ieri la democrazia non sembrava in grado di trovare posto nel partito di Grillo, adesso essa costituisce un capitolo definitivamente chiuso, e forse mai aperto, nella contraddittoria e pericolosa deriva dell’universo a 5 stelle.
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