Nel presentare un metodo liberale per la Fase Due avevamo chiarito in che modo, attraverso la responsabilizzazione, attraverso la sottrazione a meccanismi eterodiretti e subalterni a interessi non sempre visibili, attraverso indicazioni semplici e chiare, si potrebbe realizzare una prospettiva di ripresa non travolta in un contesto confuso, burocratizzato e guidato da chi non ha mai avuto esperienza diretta nei contesti di emergenza sia commerciale che industriale. Con il contributo dell’ingegner Carlo Strassil viene proposto di seguito come, sempre con un approccio liberale, è possibile attivare concretamente per ciascuna azienda il PSS (Piano Sicurezza Sanitario), rendendo evidente che esistono linee guida già esistenti, a cui vanno aggiunte documentazioni personalizzate per l’emergenza coronavirus, che esistono inoltre strumenti di controllo e in più il quasi urgente bisogno di operatori commerciali, imprenditoriali, industriali secondo la tipologia dell’attività, che sicuramente responsabilizzati potrebbero essere il vero presidio di sicurezza, ma anche di rilancio economico.
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Ciascuna attività ha in essere, per legge, una documentazione specifica relativa all’esercizio attivato. Sia tecnica che amministrativa. E di entità diversa in relazione al settore e alla dimensione, numero di dipendenti, indice di rischio infortuni e provvedimenti antincendio etc.
E quindi è possibile utilizzarle tali documenti per integrare e trattare le nuove sopravvenute esigenze.
Nella situazione emergenziale pertanto le singole aziende, autonomamente e senza particolari impegni, debbono redigere la documentazione aggiuntiva necessaria e cioè il “piano di sicurezza sanitaria” personalizzato alla propria attività in relazione alle obbligazioni che la situazione emergenziale impone.
Sia come misure fisiche che come controlli sanitari periodici. Sono già disponibili tutti gli elementi per pianificare le modalità attuative dello specifico procedimento e quindi predisporre un documento aggiuntivo mirato alle nuove modalità costituente il suddetto PSS.
È un adempimento semplice con un costo contenuto che la singola azienda può predisporre facilmente e rapidamente con un tecnico ed un medico a seconda della tipologia aziendale. Con un costo contenuto anche deducibile fiscalmente.
E da inviare per pec alle Autorità competenti per consentire la ripresa della attività individuando un responsabile attuativo. Cioè un RSS un responsabile che assuma le responsabilità amministrative e penali relativi agli adempimenti straordinari previsti.
I sistemi di controllo dovrebbero essere potenziati ma nell’ambito di strutture pubbliche già esistenti quali ASL, VVFF, forze dell’ordine, servizi tecnici comunali provinciali regionali.
E ciò consentirebbe anche di verificare molti altri aspetti.... relativi alla sicurezza reale delle diverse attività
Cioè l’introduzione di tale obbligazione avrebbe un parallelo, oltre che indispensabile, vantaggio per la comunità tutta. E in particolare proprio per i lavoratori dipendenti e non.
Una opportunità per migliorare oggettivamente il livello di sicurezza nei riguardi del “coronavirus”.
- Un metodo liberale per la Fase Due
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