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16/11/24 ore

Di Maio, Di Battista, Fico: a ciascuno il suo...


  • Antonio Marulo

Una risposta pronta per qualsiasi domanda, una soluzione per ogni problema, una parola buona e giusta per tutte le istanze... Insomma, il Movimento 5 Stelle ne ha una per tutti e si muove, pieno di contraddizioni, ad ampio spettro col tridente delle meraviglie in difesa dei i più disparati interessi, spesso in conflitto.

 

Da una parte il movimentista de sinistra (Fico), dall'altro il piazzaiolo né a destra né a manca, perché si tratta di categorie superate (Dibba). In mezzo, nella mirabile definizione che Mario Monti fa di Di Maio a Cernobbio, «un raffinato borghese, con una compiuta articolazione intellettuale, mosso dal desiderio di essere e apparire moderato». A ciascuno il suo compito e la sua platea di riferimento, compresa quella insospettabile e difficile, ma nel contempo fondamentale e necessaria, che trasuda di odiati poteri forti, di lobby, di caste e di establishment: quella, per intenderci, del Forum Ambrosetti, a cui il candidato premier in pectore della Casaleggio & Associati presenta il volto “umano” del grillismo, l'altra faccia del MoVimento, ragionevole e rassicurante, tanto diversa da quella vaffanculista delle origini.

 

In questo modo si cerca di allargare il giro per compartimenti stagni, facendo attenzione a scongiurare l'effetto coperta corta. Per un verso, quindi, si sbugiarda il fondamento della propaganda pentastellata, al cospetto della scettica platea imprenditoriale radunata sulle rive del Lago di Como; contemporaneamente si mette subito una toppa per rassicurare la smarrita base di duri e puri, lasciando intendere – come fa Di Battista – che non è da escludere una candidatura alle sedicenti primarie in contrapposizione all'amico di tanti selfie nel recente tour in terra siciliana.

 

Il giochino delle parti è ormai noto e collaudato. Ne abbiamo avuto la prova anche a proposito dell'abusivismo di necessità, che ha fatto scattare l'ambientalista no-global Roberto Fico in qualità di garante dell'ortodossia contro una certa deriva democristian-pagnottista, tipicamente meridionale, rappresentata a quanto pare dal corregionale in giacca blu cobalto.

 

In sostanza, il Movimento5Stelle è ormai poliglotta, ha imparato tante lingue, e parla di volta in volta quella che l'elettore di turno comprende e vuol sentire. Si rivolge in modo differente a seconda dei contesti, partendo dall'assunto di fondo che i media dicono il falso, mentre la verità sui 5stelle è tutt'altra. Quale? ça va sans dire, la verità per esempio su Roma del sacro blog...

 

 


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