Uno degli aspetti di non democraticità più gravi delle elezioni in Italia è la legge elettorale attualmente in vigore che, con il sistema delle liste bloccate, lascia nelle mani delle segreterie dei partiti tutte le possibilità di scelta: gli eletti si trasformano così in nominati.
Nelle prossime settimane la legge elettorale sarà al centro dell'agenda politica, in ogni caso. L'Associazione Amici di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale hanno promosso un forum per riproporre l'iniziativa politica per un sistema elettorale maggioritario uninominale.
Di seguito gli interventi di Giuseppe Rippa (direttore di Quaderni Radicale e Agenzia Radicale, già segretario del Partito Radicale e deputato radicale), Michele De Lucia (radicale, giornalista e saggista che è stato tesoriere della Lega per l' Uninominale promossa dal Partito Radicale nel 1986), Fulco Lanchester (professore ordinario di Diritto costituzionale italiano e comparato nell'Università di Roma La Sapienza, coordinatore del Dottorato in Diritto pubblico, comparato e internazionale), Luigi Oreste Rintallo (insegnante di italiano e storia, da sempre collaboratore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale).
I Radicali non solo si sono sempre espressi contro il cosidetto "porcellum" (la definizione che della legge ha dato il suo stesso estensore, il leghista Roberto Calderoli), ma nella loro storia hanno lottato, sia attraverso le iniziative parlamentari, sia con il ricorso agli strumenti referendari e di partecipazione popolare, perché si passasse a un sistema elettorale maggioritario uninominale.
Nel 1986 nacque la Lega per l'uninominale, un movimento trasversale – come scriveva il manifesto per l’Uninominale - a tutti gli schieramenti, con l'obiettivo unico di spingere le istituzioni italiane a riforme di stampo anglosassone, in particolare per quanto riguardava la legge elettorale.
Ogni comunità ha quindi un unico rappresentante parlamentare e la scelta di questo avviene con un sistema elettorale che valorizza al massimo il rapporto tra eletto ed elettore, diminuendo il peso di intermediazione dei partiti.
Il collegio uninominale nel sancire, infatti, la proclamazione diretta del candidato, sul quale sia confluito il maggior numero dei voti validamente espressi nell'ambito di una circoscrizione, consente a tutti gli iscritti nelle liste delle sezioni della medesima a considerarlo, nel bene e nel male, precipuamente come il loro rappresentante e non solo del contrassegno sotto il quale sia stata espressa la candidatura.
Attraverso i referendum promossi dai radicali il popolo italiano, quando è stato messo in condizione di poter scegliere, non ha mai perso un'occasione per esprimersi a favore di una riforma elettorale in senso maggioritario. In particolare nel 1993. Ma il sistema dei partiti ha sempre fatto tutto il possibile per continuare a controllare le istituzioni, trasformandosi sempre più in un vero e proprio regime partitocratico.
Il manifesto della Lega per l’uninominale affermava:
- ottenere finalmente anche nel nostro Paese quella stabilità e certezza delle leggi elettorali che gli standard democratici internazionali raccomandano e in qualche misura esigono,
- approdare a una riforma elettorale effettiva, durevole e orientata nel senso del collegio uninominale indicato in modo nettissimo dagli italiani a grande maggioranza nel referendum del 1993, poi in larga parte disatteso dal legislatore,
- adottare finalmente anche in Italia un sistema elettorale ispirato ai modelli sperimentati ormai da secoli in regimi civili – quali quelli anglosassoni – che si sono rivelati tra i più fecondi sul piano della democrazia, della sicurezza e del benessere dei propri cittadini,
- dare agli elettori la piena libertà, l’effettivo pieno potere e la piena responsabilità di scegliere il Governo e gli eletti, assicurando un rapporto personale efficace dell’eletto con chi lo elegge,
- promuovere in questo modo, al tempo stesso, l’autonomia della società civile e la laicità dello Stato, intesa come metodo indispensabile di cooperazione per il bene comune tra persone di fedi o ideologie diverse.
Rilanciare subito l’iniziativa per una legge elettorale Uninominale è importante proprio perché la legge elettorale sarà al centro dell’agenda politica nei prossimi mesi, caduta del Governo o meno, elezioni anticipate o meno.
Riuscire a farlo con il gran caos che si determinerà renderà necessario essere nel dibattito, per il poco che sarò possibile nella nostra democrazia fittizia (quella che Pannella chiamava democrazia reale).
Anni fa il leader radicale affermava: “Il vero problema è che le elezioni anticipate non saranno comunque elezioni democratiche. Questo lo sappiamo comunque. Saranno elezioni partitocratiche. Magari con qualche manifestazione di protesta. Sappiamo già che non saranno elezioni democratiche, e dunque occorre continuare a prepararsi ad una situazione che è quella della democrazia reale italiana”.
Dunque la legge elettorale sarà uno degli eventi politici più importanti nei prossimi mesi. Il Parlamento dovrà intervenire poiché sarebbe “obbligato” dalla Corte costituzionale e dalla sua decisione sulla costituzionalità dell’Italicum, la legge elettorale approvata a maggio 2015. Dopo il rinvio la Corte deciderà. Il rilancio della legge elettorale Uninominale è più ch mai urgente ….
- Forum: Oltre il referendum, subito la legge elettorale uninominale (Quaderni Radicali TV)
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