Fra le cose più fastidiose e irritanti a cui capita di dover assistere, un posto di primo piano occupa quella sorta di prassi in uso nella Corte di Costituzionale all'atto di scegliere il presidente.
Data, infatti, per buona l’autorevolezza e la competenza di ciascun membro, il caso strano vuole che la nomina ricada sempre (o quasi) sul membro in procinto di lasciare la carica per scadenza di mandato. Così si ha la netta sensazione che si diventi Presidente non per meriti ma per scatto d’anzianità, come atto dovuto.
Si tratta in pratica dell’ultimo giro di giostra concesso a ogni giudice costituzionale prima di salutare i colleghi, senza avere il tempo di lasciare un segno purchessia nella gestione dell’importante organo costituzionale.
Questa volta è arrivato il turno di Giuseppe Tesauro, nuovo presidente, appunto, della Corte Costituzionale. Ad annunciare la buona novella il segretario generale della Consulta Carlo Visconti. L'elezione di Tesauro è avvenuta con 7 voti favorevoli contro 6. Tesauro, 72 anni, ex presidente dell'Antitrust, terminerà il suo mandato alla Corte il prossimo 8 novembre. Era stato nominato l'8 novembre 2005 dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
"Per me la presidenza della Corte Costituzionale è una funzione di mero coordinamento - sono state le sue prime parole - e la formula latina 'primus inter pares' non deve essere una formula vuota. Quel che più mi attrae, assieme al rispetto delle regole, è il rispetto della collegialità". Quanto al suo breve mandato di presidente della Corte Costituzionale, Tesauro con ironia osserva che "chi ci sta poco, può fare pochi danni... Questo già mi consola molto". (A.M.)
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