C'è chi ha creduto di essersene liberato. Lui invece non molla (a proposito...) e ricomincia da dove era partito: dai valori di una volta. Non ci sarà il suo nome sul simbolo: Antonio di Pietro sparisce, mentre alla "guida" del movimento, un po' come Lorenzo Cesa nell'Udc di Casini, c'è Ignazio Messina.
Alla festa di Partito a San Sepolcro - archiviata la fallimentare esperienza di Rivoluzione civile con i suo ex colleghi magistrati, Ingroia e de Magistris - sono state così lanciate le linee guida di Italia dei Valori, aspettando le prossime elezioni europee del 2014.
Con Berlusconi e i berlusconiani ancora in prima linea, Di Pietro si colloca suo malgrado ancora una volta dalla parte opposta, puntando, dice, a "un centrosinistra basato sui programmi, sulla qualità delle persone e su un’etica della politica".
La piazza sarà il luogo delle nuove battaglie che tanto per ricominciare si incentrano sulla difesa dell’articolo 138 della Costituzione e contro i referendum Radicali sulla giustizia. «Siamo d’accordo solo su quello che riguarda i magistrati fuori ruolo – ha spiegato Messina –. Ma siamo contrarissimi a quelli sulla separazione delle carriere e sulla responsabilità civile delle toghe».
Il tutto in sintonia con la voglia di ritornare alle origini: quelle curiosamente evocate proprio ieri da Ilda Boccassini quando ha detto: "ci sono dei pubblici ministeri che hanno usato il loro lavoro per altro"... Ma va??!
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