"La condanna di Berlusconi sarebbe un episodio clamoroso che inciderebbe sulla nostra storia? In realtà siamo uno Stato da oltre 30 anni fuorilegge, considerato in palese flagranza di reato rispetto ai massimi reati del diritto nazionale e internazionale. Contro la sua legalità, lo stato di diritto e i diritti umani". Marco Pannella commenta così all'Adnkronos la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset, che ha visto la conferma della condanna di Silvio Berlusconi.
"Lui avrà truffato denaro e relative leggi - aggiunge il leader radicale - ma il vero problema è che il nostro Stato e i suoi massimi responsabili sono in flagranza degli stessi reati che negli anni Trenta venivano imputati allo stato nazista, fascista o comunista, ovvero quelli contro i diritti umani e la legalità".
Per Pannella, " ... se in Italia non prendiamo atto che occorre uscire fuori da questa condizione criminale, porre come il grande problema che oggi dobbiamo affrontare la questione se il povero Silvio vada o meno in galera, è semplicemente folle. Un insulto contro quel diritto e quella giustizia che, anche in condizioni difficilissime, dobbiamo conquistare".
"Poiché non vogliamo piazzali Loreto - conclude - se il nostro obiettivo è quello di realizzare con l’amnistia una riforma strutturale, inevitabile per rientrare nella legalità e nella democrazia, allora occorre anche un'amnistia per questa Repubblica…
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