Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

16/11/24 ore

Rocco Casalino, quel curriculum a sua insaputa



Il controverso e ambiguo rapporto dei grillini con il curriculum è noto a molti fin da quando Virginia Raggi omise il particolare delle frequentazioni nello Studio Previti, per non rischiare l'esclusione nella "rigorosa" selezione della classe dirigente a 5 Stelle. Innocente dimenticanza, peccato veniale, si disse poi. Come quello – per venire a cose più recenti – della candidata “eccellente” di cui si millantavano trascorsi tedeschi nello staff di Angela Merkel.

 

Va da sé, un po' di fuffa nei "biglietti" di presentazione non si nega a nessuno, va messa in conto e può essere anche tollerato. A patto che non si esageri. Tanto poi i fatti sono quelli che contano. E i fatti ci dicono che Rocco Casalino – abile e capace stratega della comunicazione pentastellata – non ha oggi bisogno di abbellire la sua carriera, magari con un master tarocco in "business administration" presso un'Università americana.

 

Piuttosto, poteva tornargli forse utile spararla un po' grossa nella scheda di candidatura alle Regionali lombarde del 2013, – come si racconta in un articolo di 'Repubblica' e in quest'altro più dettagliato del 'Foglio'. Chissà...

 

Interpellato sulla magagna, Casalino ha risposto di non sapere “cosa sia successo”. “Non mi occupo io – ha detto - dei miei social e dopo l'esperienza del Grande fratello, facendo il giornalista, non ho posto grande attenzione all'elaborazione dei miei curriculum".

 

Queste parole ci ricordano per certi aspetti una memorabile giustificazione di Luigi Di Maio, a proposito della notizie ricevuta in tempo debito sulle indagini giudiziarie nei confronti dell'assessore all'Ambiente di Roma, Muraro. L'attuale “candidato premier” ammise allora di aver letto male la mail, suscitando ilarità diffusa. Ci si chiese chi avesse mai potuto suggerirgli una linea difensiva di tal fatta, al limite della presa in giro.

 

A distanza di qualche tempo, in questi giorni concitati del post voto, l'ex concorrente del Gran Fratello ci ha forse involontariamente fugato i pochi dubbi... (red.)

 

 

 

 


Aggiungi commento