Pare che sull'orientamento della terza età si giochi l'esito del prossimo voto. Ce lo suggerisce Berlusconi in questi giorni di martellamento a beneficio delle generazioni più in là con gli anni.
E visto che stiamo al cospetto di un comprovato fuoriclasse delle campagne elettorali, forse la cosa va presa sul serio. Del resto, l'Italia è tra le nazioni più longeve e la questione anziani occuperà indubbiamente l'ordine del giorno del nostro futuro.
Conscio poi delle difficoltà di entrare in sintonia con gli elettori più giovani – già sedotti dalla propaganda grillina – l'immarcescibile leader di Forza Italia fa bene a coltivare un antico feeling coi i suoi attuali coetanei. Ma qui non si tratta tanto dei mille euro di pensione minima o del ministero ad hoc per la terza età. Sono queste promesse che chiunque potrebbe intestarsi, un po' come succede con la lotta agli sprechi o all'evasione.
La vera svolta sta altrove. Se in passato a fare la differenza furono il “milione di posti di lavoro” e tante altre fantasmagoriche cose "per tutti", ora è tempo delle forti suggestioni sull'elisir di lunga vinta. Fino a 120 anni, secondo alcuni studi dell’Università e dell’ospedale San Raffaele promossi dallo stesso Berlusconi. L'obiettivo sarebbe a portata di mano, dice. Nell'attesa, ecco fatto il partito a sua immagine. Qualcuno direbbe, senza offesa, per vecchi. (A.M.)
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