La piattaforma Rousseau ha detto sì. Il sedicente e imprecisato modello “proporzionale tedesco con soglia di sbarramento al 5% ed eventuali correttivi, costituzionalmente legittimi, per garantire una maggiore governabilità ” (tutti da definire e capire, come lo stesso sistema teutonico corretto all'italiana) ha passato il vaglio degli iscritti al sito della Casaleggio & Associati.
A risultato ottenuto (la solita farsa, definita sui media un plebiscito), il supremo garante ha sfornato l'intervento sul sacro Blog per spiegare l'accaduto e tenere alto il morale delle truppe, forse un po' interdette per il possibile accordo con Renzi e Berlusconi, più volgarmente detto inciucio.
Ma guai a chiamarlo tale. Semmai lo scopo è proprio quello di evitarlo. Come? A parole, facendo proprio – appunto – il modello che piaceva per primo al Cavaliere e provando a far bere ai webeti che sia il Movimento a proporlo con precise condizioni, quando fino all'altro ieri si chiedeva di votare con la legge uscita dalle sentenze della Corte Costituzionale.
“La discussione sulla legge elettorale da noi proposta – scrive il comico - deve avvenire in maniera trasparente nella sede apposita: il Parlamento. Gli incontri segreti a porte chiuse al Nazareno, che hanno prodotto una riforma costituzionale bocciata dal 60% degli italiani e l'incostituzionale Italicum, sono uno sfregio alle regole democratiche e un indegno mercato delle vacche. Sappiamo tutti che Renzi e Berlusconi si stanno organizzando per un'alleanza pre e post elettorale, ma la legge elettorale non deve diventare ancora una volta merce di scambio”.
“Gli italiani – spiega ancora Grillo - devono avere una legge elettorale costituzionale e chiara che consenta loro di scegliere se governare il Paese con il MoVimento 5 Stelle o farsi governare dall'alleanza Pd - Forza Italia, come è da 20 anni a questa parte”. Una volta che avremo una legge elettorale si potrà votare subito”.
A questo punto del messaggio - il San Francesco milionario dei tempi moderni, svestito il saio e indossato per l'occasione l'abito quirinalizio, sceglie anche la data precisa: il 10 settembre è il giorno giusto, in modo da fregare sul tempo (ma in realtà quel tempo non basta) chi si illude di maturare i vitalizi dal 15 dello stesso mese. Inoltre c'è anche una bel giorno da festeggiare in modo magnifico: “Venerdì 8 settembre 2017 ricorre il decimo anniversario del primo Vaffa-Day” , oltre che il giorno dell'Armistizio, quando 40 milioni di fascisti divennero di punto in bianco antifascisti.
Grande festa nazionale, insomma. (A.M.)
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