Campo de' Fiori è una delle più belle piazze di Roma che purtroppo, sotto i severi ma liberi occhi della statua del filosofo Giordano Bruno, diventa spesso teatro di vere e proprie scene di guerriglia alcolica, cui nessuna amministrazione è stata in grado di porre rimedio: divieto di vendita degli alcolici dopo le 23, coprifuoco, copertura dell'intera piazza da parte della forza pubblica, agenti in borghese, Digos, ordinanze del sindaco, ordinanze del Municipio I; tutti provvedimenti rivelatisi inutili tentativi di marginalizzare il problema.
Ieri il parlamentino del Municipio I di Roma ha votato un ordine del giorno, presentato da Pdl ed Api, che prevede la costruzione di una cancellata attorno la statua del filosofo, che in quel luogo venne bruciato vivo con la lingua in giova (serrata in un morsa affinchè non potesse parlare) dalla Santa Inquisizione il 17 febbraio del 1600.
Dopo 412 anni il Municipio I ha deciso di rinchiudere nuovamente in cella il simbolo del libero pensiero con un provvedimento volto "a tutelare un bene monumentale e ad impedire che sia oggetto di bivacchi continui", hanno spiegato i capigruppo del Pdl i quali ricordano "che la statua nasce con una cancellata nel 1889".
"Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam" disse Bruno l'8 febbraio 1600 al pronunciamento dei cardinali inquisitori e, forse, tremerebbero anche i nuovi inquisitori se sapessero chi stanno rinchiudendo; il rispetto per la figura di Giordano Bruno, per il suo libero pensiero e per il suo sacrificio estremo è totale tra i romani e tra quanti frequentano quella piazza: la statua infatti non è mai stata oggetto di atti vandalici perchè il rispetto dovuto e garantito al filosofo è certamente (e giustamente) maggiore di quello dovuto alle amministrazioni pubbliche che hanno governato Roma negli ultimi anni.
"Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo... l'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo". Giordano Bruno