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24/12/24 ore

Minetti in passerella, cacciata dall'Olimpo


  • Florence Ursino

Mentre i suoi più maturi colleghi romani si impegnavano in serie azioni per far rivivere alla città eterna gli antichi fasti a colpi di bat-ostriche e omeriche dimissioni, la consigliera regionale in Lombardia, tale Nicole Minetti, indossato un bianco trikini (poco 'olimpico' ma abbastanza spartano), sfilava in passerella durante la settimana della moda milanese.

 

Una scelta, mi sia consentito, di cattivo gusto. Ma come? Il resto del suo partito si sta facendo in quattro per liberare il popolo e Gotham city dalle pesanti catene della povertà e della crisi, e l'ex garante del berlusconiano sorriso che fa? Mette in mostra le sue forme per sponsorizzare un marchio di costumi da bagno.

 

E osa anche controbattere, a quanti le hanno fatto notare la scandalosa incongruenza dell'essere modella e donna politica allo stesso tempo chiedendo, a ragione, l'immediato abbandono del Pirellone (a meno che non avesse deciso di vestire i panni di Catwoman), che non “aveva alcuna intenzione di consengnare le dimissioni”.

 

Un 'coup de tete', è il caso di dirlo, dettato certamente dalla giovane età di Minetti (27 anni): solo così, infatti, si potrebbe spiegare l'incoscienza che ha portato la consigliera a sfilare per un marchio di abbigliamento intimo senza pensare alle conseguenze politiche che tale gesto avrebbe avuto sull'integerrima immagine del suo partito.

 

E proprio da casa Pdl sono arrivati i primi rimbrotti per la figlia degenere: zio Alfano la invita a dimettersi mentre per il più morigerato Frattini è stata proprio una “porcheria averla candidata”. La sfilata della bella Nicole era dunque “totalmente da evitare, completamente da evitare – come suggerisce l'On. Michaela Biancofiore – per evitare appunto il degrado della politica ed anche e soprattutto della donna, che viene vista sempre in una maniera scorretta”.

 

Già, infatti: oltre ad essere una vergogna per le istituzioni nostrane, cosa dovrebbero pensare le italiane (quello che pensano gli italiani non dovrebbe essere difficile) di una delle loro rappresentanti che persevera nei succinti travestimenti, quando già una volta le erano state perdonate strane apparizioni, ad ancor più strane feste, con abiti talari o in divisa da poliziotta?

 

Che il Pdl possa perdonare questo tuo atto scriteriato che getta vergogna sul buon nome del partito e di chi consacra alla res politica lunghi giorni e ancor più lunghe notti. Per quanto riguarda noi femmine italiane: Pentimento, è questo che ti chiediamo, Nicole. Per il vestito da ancella puoi chiamare Roma.


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