La notizia può apparire paradossale. Così come ci informa The Post Internazionale il parlamento russo ha approvato un disegno di legge che renderebbe i reati legati alla violenza domestica amministrativi e non penali. Insomma si potranno picchiare moglie, figli e pagare una semplice multa.
È vero, siamo solo alla prima lettura, ma le motivazioni, secondo la parlamentare Yelena Mizulina, è quello di degradare appunto da penali ad amministrativi i reati riguardanti abusi domestici che provochino lesioni considerate meno gravi (ovvero che non necessitino cure ospedaliere o congedi dal lavoro), sia da parte di genitori nei confronti dei figli, che tra coniugi. Perché? Perché farebbero parte della cultura del Paese.
Il disegno di legge - ci informa sempre The Post Internazionale - ha avuto il suo primo passaggio alla Duma, il parlamento russo, mercoledì 11 gennaio, con una maggioranza schiacciante di voti favorevoli, visto che 368 deputati su 450 hanno votato a favore di quella che è stata soprannominata la "legge sugli schiaffi”. Solo un deputato ha votato contro, mentre un altro si è astenuto.
“Le pene per i reati non dovrebbero essere in contraddizione con il sistema di valori della società. Nella cultura tradizionale russa, le relazioni padre-figlio sono costruite in base all'autorità dei genitori. Le leggi dovrebbero sostenere queste tradizione famigliari” – sottolinea orgogliosa la Minzulina al Moscow Times.
Riassumiamo, se un cittadino russo picchia la moglie o i figli o qualche altro parente passato per caso a trovarli, se lo fa la prima volta è solo multabile o viene mandato in una comunità (con la speranza che non meni altre persone….). Sarà esposto ad una pena detentiva se ripete il gesto e allora diventa reato penale. Il bonus per la prima violenza è assicurato.
Secondo quanto riporta la Bbc, i dati ufficiali sulla violenza domestica in Russia sono molto limitati, ma le stime sulla base di studi regionali suggeriscono che circa 600mila donne russe debbano affrontare abusi fisici e verbali tra le mura domestiche, e che ogni anno in 14mila perdano la vita per le ferite inflitte da mariti o partner, quasi 40 al giorno.
L’articolo di The Post Internazionale conclude dicendo che anche le Nazioni Unite hanno in passato criticato la nazione per la sua incapacità di promuovere i diritti delle cittadine, e hanno sostenuto la necessità di adottare una legislazione in difesa delle donne, così come di istituire centri di supporto per le vittime di violenza domestica.
Siamo all’inizio…. Si aprono già nuovi fronti sulle libertà religiose…
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