Tra le cose “sacre” negli Stati Uniti c’è sicuramente il Secondo Emendamento della Costituzione che sancisce il diritto per ogni cittadino di possedere un’arma. Eppure la strage del “Batman” di Denver potrebbe insidiare quello che allo stato dei fatti resta ancora un taboo.
E' il Presidente Barak Obama a porre – nel corso di una convetion a New Orleans - quanto meno il problema assai spinoso, soprattutto se si considera che si è alla vigilia delle elezioni e vista la potente lobby trasversale del porto d’armi.
Obama si chiede se "un fucile mitragliatore d'assalto debba stare in mano a un soldato piuttosto che a un normale cittadino", annunciando di voler portare la questione al Congresso degli Sati Uniti. Come la maggioranza degli americani il Presidente crede fermamente alla bontà del Secondo emendamento. Tuttavia, egli sottolinea che “un Ak47 non può stare nelle mani di un criminale”.
Obama non manca di ricordare che quando accadono tragedie simili “c'è sempre, immediatamente dopo, la richiesta di azione, di nuove riforme e di leggi”, a cui seguono però le resistenze delle lobby che condizionano il Congresso.
Non si può più, però, far finta di non accorgersi che “ogni due giorni – ammonisce Obama - il numero dei giovani che perdiamo a causa della violenza è quasi pari a quello di coloro che sono morti al cinema”.
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