“Yanukovich sei il prossimo” urlava la folla, mentre la statua di Lenin veniva abbattuta e decapitata al canto dell'inno nazionale. Continuano le proteste in Ucraina contro la decisione del governo di congelare l'accordo di associazione con l'Ue: l'8 dicembre sono state centinaia di migliaia le persone scese in piazza a Kiev per chiedere le dimissioni del presidente, accusato di aver ceduto alle pressioni della Russia a scapito del 'sogno europeo'.
“Non si arrendano e non si siedano con loro al tavolo negoziale” - ha ammonito dal carcere l'ex premier Yulia Timoshenko rivolegendosi all'opposizione guidata dal fu campione mondiale di pugilato, Vitali Klitschko – Yanukovich ha perso la sua legittimità nel momento in cui non ha firmato l'accordo di associazione con l'Unione Europea”.
E gli 'europeisti' ucraini non si arrendono: nonostante il freddo e la neve copiosa, il presidio nel luogo simbolo della protesta, Maidan Nezalezhnosti (Piazza dell'Indipendenza), continua e, oltra alla sede dei sindacati, i manifestanti continuano a riparare anche nel palazzo del municipio, occupato da otto giorni.
Intanto Catherine Ashton, Altro rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, ha annunciato che in settimana sarà in missione a Kiev per “sostenere una via d'uscita dalla crisi politica” in cui pare esser piombata l'Ucraina, mentre il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, durante una telefonata con Yanukovich, ha “ribadito la necessità di una soluzione politica alle tensioni attuali, attraverso il dialogo con l'opposizione e la società civile”.
Dopo aver riconfermato la volontà di firmare con Kiev l'accordo di associazione una volta che saranno garantite le condizioni poste da Bruxelles, il capo dell'esecutivo Ue ha esortato l'Europa a sostenere gli ucraini, “perchè stanno dando un grande esempio”.
“I giovani in piazza a Kiev – ha spiegato Barroso – stanno scrivendo il futuro valore dell'Europa, stanno combattendo per il loro fututo”, per un'Europa che non sia solo “terra di opportunità economiche”, ma anche di libertà e giustizia. L'Ue ha dunque “il dovere di appoggiare gli ucraini in questi momenti difficili”.
Yanukovich, dal canto suo, invitato dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon a mantenere un dialogo pacifico con l'opposizione, ha assicurato che intende avviare una serie di consultazioni per ridurre la tensione nel Paese.
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