"Senza dubbio la necessità di una amnistia si impone, per affrontare il problema del sovraffollamento nelle carceri e anche per superare le condizioni ambientali spesso insostenibili." A parlare è il Mons. Domenico Pompili, sottosegretario e portavoce della Conferenza episcopale italiana, intervistato ieri nel corso della trasmissione Radio Carcere di Radio Radicale.
"Lo Stato - sottolinea mons Pompili - certamente deve continuare ad esercitare la giustizia garantendo il bene comune dei cittadini, a cominciare anche dalla loro sicurezza ed incolumità. Però, come ricordava il card. Bagnasco, la vita dei carcerati non è mai una vita a perdere e di qui la necessità di affrontare il nodo della giustizia, in modo tale che la pena possa assolvere al compito medicinale che le è proprio e nello stesso tempo a garantire i cittadini"
"Ma, come spesso mi è dato di conoscere anche attraverso i cappellani delle carceri - prosegue - le persone che sono in carcere restano degli uomini che valgono sempre di più rispetto anche alle azioni di cui si sarebbero – e si sono, molte volte – macchiati. Occorre dare la possibilità di un riscatto: così la società dimostra di essere veramente umana e di essere anche superiore a tutte le bassezze di cui si fanno purtroppo interpreti gli umani".
Allo domanda se secondo la CEI sia auspicabile un’intervento del Parlamento che approvi una legge di amnistia e di indulto, il portavoce dei vescovi italiani, ricordando che "dai tempi di Giovanni Paolo II e più di recente anche attraverso le parole di Benedetto XVI a Rebibbia – questa questione sia stata interpretata adeguatamente", auspica "che ci si faccia carico di questo problema, che è un problema certamente complesso, ma probabilmente non rinviabile". (fonte radicali.it)
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