Disinformazione, conflitti economici, guerre, attraversano la crisi delle democrazie e ci descrivono la società del rischio che viviamo. In Italia in particolare il sistema democratico è ridotto a mere procedure che trascinano verso una inerzia della democrazia.
Logica, razionalità, pensiero sembrano smarriti accentuando il carattere manipolatorio su persone e istituzioni. Sono in corso accelerazioni che non si riesce a governare, individualmente e collettivamente. La comprensione della realtà diventa sempre più difficile, regolare questi fenomeni può avere solo una risposta: anticiparli in termini di comprensione e solo con l’educazione potranno essere affrontate le emergenze del XXI secolo.
Non sembra che al centro delle scelte politiche e del modo di predisporre il dibattito pubblico da parte del sistema informativo vi siano gli strumenti anche culturali per affrontare questa complessa situazione.
Conversando con Giuseppe Rippa il professor Mario Caligiuri, ordinario di pedagogia della comunicazione dell’Università della Calabria e direttore del Master in Intelligence e del Laboratorio in Intelligence, affronta questa questione dallo stesso trattata in numerosi libri e interventi che ripercorrono le numerose criticità che viviamo, dalle fake news all’emergenza ambientale, dall’espansione delle mafie, ai problemi di integrazione degli immigrati, dalla crisi economica ai possibili pericoli dell’intelligenza artificiale alle guerre, che oggi si presentano tragicamente anche nel cuore dell’Europa dopo molti decenni dalla tragedia della seconda guerra mondiale.
Qual’è lo spirito del tempo, parafrasando Hegel, con cui si affronta questo scenario? Ecco emergere la necessità dell’intelligence che dovrebbe svolgere un ruolo centrale per la tutela della sicurezza e degli interessi nazionali, considerando che Stati, imprese, cittadini devono confrontarsi con un sistema globalizzato finanziario e strategico dove - come dice Caligiuri - agiscono non solo fondi, banche, multinazionali, talvolta espressione di regimi stranieri e stati autoritari, poteri criminali transnazionali come mafie e organizzazioni terroristiche.
Ma come evitare che proprio nella società della disinformazione vi sia chi continua a lavorare per impedire, nel caso italiano, quella alfabetizzazione necessaria. E questo per esercitare una rischiosa e oramai pericolosa funzione egemonica dando vita all’analfabetizzazione funzionale che ci caccia nella società del rischio…
- Intelligence, sicurezza, previsione, diritto. Conversazione con Mario Caligiuri
(Agenzia Radicale Video)
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