Della rivolta cubana i media italiani si sono occupati in modo tutto sommato superficiale. Dopo le notizie dei primi giorni la vicenda è scivolata nel dimenticatoio e le sole notizie fatte circolare sono - come ci dice l’Ansa - quelle che si riferiscono alla manifestazione organizzata dal Regime castrista: “Fin dalle prime luci del giorno folti gruppi di dimostranti - secondo l'agenzia di stampa cubana Prensa Latina 'oltre 100.000' - hanno sventolato bandiere cubane e del Movimiento 26 de Julio e inneggiato a Fidel e Raúl Castro, e al presidente in carica, Miguel Díaz-Canel.
Rivolgendosi ai partecipanti, riuniti a La Piragua, davanti al lungomare (Malecón) e non lontano dall'ambasciata degli Usa, il capo dello Stato ha denunciato "la campagna anticubana scatenata dall'estero" e le 'falsità' diffuse da media interessati alla fine dell'esperienza rivoluzionaria cubana.
"Quello che il mondo sta vedendo in questi giorni su Cuba - ha assicurato in riferimento ai disordini avvenuti a L'Avana e in altre città domenica scorsa - sono menzogne frutto della diffusione di immagini non corrispondenti al vero" che puntano a mandare in frantumi la società cubana”.
Ovviamente la situazione presenta un quadro molto diverso dall’autodifesa di Castro, dei sui eredi e del presidente in carica Miguel Díaz-Canel.
“Sono più di cinquemila le persone arrestate a Cuba durante i tre giorni di proteste contro il governo, tra cui 120 attivisti e giornalisti - riferiva Adnkronos -. Lo rende noto un rapporto diffuso dal sito 14ymedio che cita fonti della società civile. Brutali i metodi usati dalle forze della sicurezza nei confronti dei manifestanti, come si vede anche dai filmati diffusi da Human Rights Watch. Almeno un morto, durante le proteste, secondo i media di stato.
La contestazione è iniziata domenica, quando migliaia di cubani sono scesi per le strade per protestare contro la repressione del governo e i problemi economici del Paese.
Nel frattempo il governo di Cuba ha temporaneamente revocato i dazi sull'importazione di cibo, medicinali e altri beni essenziali in seguito alle manifestazioni. Da lunedì e fino alla fine dell'anno, quindi, chi entra nel Paese potrà portare con sé merci senza limite.
“Gli artisti del Movimento di San Isidro - riportava Sara Gandolfi (Corriere della Sera) - sono quasi tutti detenuti e Internet è tagliato a Cuba, - e aggiungeva - ci assicura lo scrittore Carlos Manuel Alvarez, che si trova in questi giorni all’estero. I suoi amici del gruppo più attivo nel dissenso, assieme a 27N, non rispondono più al telefono o sui social… “.
Ma qual’è il vero stato delle cose? Ne discute Anna Mahjar-Barducci, con Giuseppe Rippa nella conversazione che segue…
- I cubani gridano Patria, Vita e Libertà non lo slogan castrista Patria o Morte. Conversazione di Anna Mahjar-Barducci e Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
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