Un VIDEO “scandaloso e sgradevole”, ma necessario “nel momento in cui si discute di una brutta legge, che se approvata provocherebbe l'annientamento della libertà di scelta di tutti i cittadini”. Descrive così Mina Welby, copresidente dell'Associazione Luca Coscioni, il video “A.A.A: Cerchiamo malati terminali” attorno cui ruota la campagna dei Radicali e della stessa Associazione Luca Coscioni. 20 secondi in cui una troupe fittizia annuncia il casting per i protagonisti del film “Eutanasia legale”, proponendo agli stessi malati terminali di presentarsi alle selezioni.
L'iniziativa sarà lanciata in occasione del congresso dell'associazione previsto a Milano nel week end imminente. Due giornate, quelle del 6 e del 7 ottobre, dedicate ai temi da sempre cari all'associazione: libertà di ricerca scientifica, testamento biologico, eutanasia, cellule staminali e terapie cellulari, fecondazione assistita, disabilità, tossicodipendenze e riduzione del danno, cannabis terapeutica, sperimentazione animale e organismi geneticamente modificati. Tematiche care a molti Italiani, ma che, a quanto pare, necessitano di una più ampia visibilità.
A dimostrarlo sono i dati del Centro di Ascolto di Informazione Radiotelevisiva diretto da Gianni Betto, secondo cui a occuparsi di queste tematiche sono soprattutto trasmissioni “schierate”, ad esempio quelle curate da organizzazioni religiose. “Come spesso accade su questi e altri temi della vita civile e sociale italiana, l'informazione televisiva non svolge alcun servizio ai cittadini, nessuna possibilità reale di riflessione, di approfondimento, dibattito. Nessuna conoscenza se si pensa alle potenzialità – anche in termini di ascolti – di cui dispongono le trasmissioni e, di contro, l'impossibilità per il cittadino di formarsi una propria opinione”.
Lo studio del Centro di Ascolto ha analizzato i dati di circa due anni di trasmissioni, relativi ai mesi compresi tra il gennaio 2011 e il 25 settembre 2012. Per quanto riguarda l'eutanasia, in questo periodo sono state 11 le puntate di trasmissioni radiotelevisive dedicate al tema, per un ottale di 2 ore e 30 minuti su più di 7mila ore di trasmissioni, corrispondenti allo 0,01% del totale degli ascolti televisivi. E' andata un po' meglio al testamento biologico, cui sono state dedicate 6 ore di informazione televisiva, comprensive di 4 ore e mezza di approfondimenti e 67milioni di ascolti nei telegiornali. La situazione non è molto diversa per altre tematiche.
Sono state 66 le trasmissioni dedicate alla fecondazione assistita, per un totale di 1 ora e 25 minuti nei telegiornali e 3 ore e 34 minuti in altri programmi. Delle cellule staminali, invece, si è parlato solo in fatti di cronaca, con un totale di una sola ora e mezza nei telegiornali e 20 minuti in altre trasmissioni dedicati alla ricerca in questo settore. L'estromissione dai mezzi d'informazione non è, però, l'unico problema.
“La finestra di dibattito pubblico apertasi dopo la nostra vittoria a Strasburgo contro la legge 40 è stata frettolosamente richiusa dai partiti e dai media. Lo stesso è accaduto sul testamento biologico e le scelte del Cardinale Martini”, sottolineano in un comunicato Filomena Gallo e Marco Cappato dell'Associazione Luca Coscioni, proseguendo: “la rapidità con la quale le libertà civili sono espulse dall'agenda politica non è casuale, ma è il prodotto di una linea che fa comodo ai vertici dei partiti”.
A proposito della nuova iniziativa campagna dell'Associazione, Gallo ha spiegato: “Vogliamo fare emergere le storie delle persone che ricorrono all’eutanasia. Su questi temi la politica si è fermata, ma le richieste di fine vita sono in aumento. Riceviamo ogni giorno molte telefonate nelle quali ci vengono chieste informazioni per fare l’eutanasia all’estero. Per questo abbiamo deciso di avviare questa campagna. Il nostro motto è: “Dal corpo del malato al cuore della politica”. Su determinati temi bisogna creare delle leggi che affermino i diritti dei cittadini”.
“I casi Englaro-Welby-Nuvoli”, continua Gallo, “hanno creato una giurisprudenza positiva in materia. Ora abbiamo bisogno di una legge giusta. Per questo probabilmente già dai prossimi mesi incominceremo a lavorare per un disegno di legge di iniziativa popolare. L’obiettivo è raccogliere almeno 50.000 firme autenticate e certificate”.
Così com'è successo la scorsa settimana a Roma, anche durante il congresso di Milano un notaio sarà a disposizione per l'autenticazione dei testamenti biologici. L'appuntamento è fissato per domenica 7 ottobre tra le 11:30 e le 13:30 a Palazzo Reale. Lo spot, invece, sarà proposto a tutte le televisioni.
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