Il Senato ha approvato il disegno di legge di adeguamento dell'ordinamento italiano allo Statuto della Corte Penale Internazionale. Il provvedimento attribuisce al Ministro della giustizia il ruolo di autorità centrale per la cooperazione con la Corte penale internazionale e disciplina le modalità di esecuzione della collaborazione concentrando le competenze giudiziarie nella Corte d'appello di Roma.
Si attende ora il passaggio definitivo alla Camera, dopodiché sarà stata sanata “la lacuna normativa che impediva ai tribunali nazionali e alle autorità italiane di cooperare con la Corte nelle sue attività inquirenti e giudicanti, ripristinando così un dato di legalità riguardo al rispetto da parte del nostro Paese dei Trattati di cui è parte”.
“L'Italia da oggi – afferma in un comunicato Emma Bonino - non è più una zona franca in cui gli autori dei più efferati crimini contro l'umanità possono rifugiarsi senza rischiare di essere tratti in arresto e tradotti all'Aja, ma questo fondamentale passo avanti della giustizia sull'impunità arriva con un ritardo clamoroso, in linea con la situazione di illegalità che nel corso dei decenni ha minato la solidità delle stesse istituzioni italiane”.
“Ci sono voluti – sottolinea la vicepresidente del Senato - sette anni dall'entrata in vigore dello Statuto di Roma affinché il Parlamento iniziasse l'esame di un provvedimento di adeguamento e ulteriori tre anni perché si arrivasse finalmente alla sua approvazione. Un primato negativo che l'Italia, tra i primi Stati a ratificare lo Statuto, condivide con pochi altri Stati Parte”.
“Non resta ora che augurarsi – conclude Bonino - che il necessario passaggio alla Camera dei Deputati per la lettura finale avvenga il più rapidamente possibile”.
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