29 condanne all'ergastolo per il rapimento, le torture e le uccisioni dei "desaparecidos". 19 imputati sono stati invece condannati a sentenza tra gli 8 ed i 25 anni di carcere, 6 sono stati assolti.
Così si è chiuso il terzo processo che in Argentina ha visto alla sbarra per crimini contro l'umanità gli ufficiali del regime Videla che guidò il paese sudamericano tra il 1976 ed il 1983.
Tra i condannati all'ergastolo ci sono gli ex capitani di Marina Alfredo Astiz, noto come "l'angelo della morte", Ricardo Cavallo e Jorge "Tigre" Acosta.
Nel corso del processo,durato cinque anni, sono state ascoltate 800 testimonianze sui fatti accaduti nella scuola meccanica della Marina, l'Esma, dove furono uccisi circa 5mila migliaia di oppositori. Tra i 789 capi di imputazione contestati agli imputati otto si riferiscono ai cosiddetti "voli della morte", durante i quali i militari gettavano in mare vivi i desaparecidos per farne scomparire i corpi.
E' stato il terzo processo condotto in Argentina da quando, nel 2005, sono state abolite le leggi che impedivano che venissero perseguiti i crimini commessi durante la dittatura.
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