Ratko Mladic è stato condannato all'ergastolo per genocidio e crimini di guerra e contro l'umanità perpetrati durante la guerra in Bosnia (1992-95). La sentenza di primo grado da parte del Tribunale penale internazionale dell'Aja per i crimini nella ex Jugoslavia (Tpi) giunge dopo più di 20 anni dai tragici fatti e a circa sei anni dall'arresto dell'imputato avvenuto nel 2011.
L'ex generale e comandante dell'esercito serbo bosniaco volle portare avanti - ha detto il giudice del Tribunale dell'Aja- una campagna micidiale di bombardamenti e cecchini e a Srebrenica volle perpetrare genocidio, persecuzione, sterminio, assassinio e atti disumani attraverso trasferimenti forzati.
In particolare Mladic, tra le altre cose, era accusato di aver guidato peggiori atrocità commesse durante il conflitto, come l'assedio di tre anni di Sarajevo e l'uccisione di ottomila musulmani nell'enclave di Srebrenica. Si tratto di una vera mattanza, la peggiore esecuzione di massa in Europa dalla Seconda guerra mondiale.
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