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16/11/24 ore

Conclusa nel Benin la Conferenza Pan-africana sull'abolizione della pena di morte



Si è conclusa il 4 luglio la Conferenza continentale sull'abolizione della pena di morte in Africa convocata nella capitale del Benin a Cotonou dalla Commissione africana per il diritti umani e dei popoli con la sessione ministeriale presieduta dal Ministro degli esteri Bako-Arifari Nassirou.

 

La presidente del gruppo di lavoro della Commissione africana che lavora sulla pena di morte Sylvie Kayetesi Zianabo ha riassunto per i ministri i primi due giorni di lavoro della Conferenza sottolineando il numero di contributi provenienti da tutte le regioni dell'Africa e da parte di esperti continentali e internazionali sia sulla bozza di protocollo alla Carte africana dei diritti umani, che dovrebbe esser adottato definitivamente ad ottobre in Niger, sia sulle strategie nazionali per l'abolizione o la sospensione delle esecuzioni capitali.

 

Il Ministro della giustizia del Benin Djenontin-Agossou Valentin ha dato il benvenuto alle delegazioni governative a nome del presidente della Repubblica Yayi Boni, ricordando quali sono stati i passi significativi del paese verso l'abolizione della pena di morte in Benin e qual è il ruolo che il paese vuole giocare al livello continentale, dove ha proposta l'istituzione di un osservatorio africano sulla pena di morte, e internazionale nella mobilitazione internazionale per guadagnare l'abolizione della pena di morte nel mondo.

 

Il Benin ritiene che la pena di morte non possa esser ipotizzata come deterrente nei confronti del crimine ma la criminalità, piccola o grande che sia, può esser sconfitta con la certezza del diritto e delle pene. Il governo ha avviato un processo di revisione del proprio codice penale che dovrà prevedere anche la creazione di un istituzione nazionale interamente dedicata alle carceri per favorire il pieno recupero dei detenuti.

 

Ha poi preso la parola la Ministra della giustizia del Madagascar, Ramanantenasoa Noéline, che ha confermato il voto e la co-sponsorizzazione, della Risoluzione sulla Moratoria Universale della pena di morte alle Nazioni unite e annunciato che nei prossimi giorni verrà presentata in parlamento, da parte del presidente dell'Assemblea nazionale, una proposta di legge di abolizione della pena di morte che verrà discussa alla ripresa dei lavori a fine d'estate. Il Madagascar ha anche annunciato il proprio fermo sostegno alla bozza di protocollo aggiuntivo alla Carta africana dei diritti umani e dei popoli che prevede l'abolizione della pena di morte.

 

Quartay Thomas Kwesi, Ambasciatore, Vice Ministro degli esteri del Ghana, ha ricordato come il processo di revisione della costituzione del suo paese sia terminato con una serie di raccomandazioni al Governo e al Parlamento tutte contro il mantenimento della pena di morte. Governo e Parlamento le hanno accettate e per l'autunno è previsto un referendum di conferma delle modifiche. Anche a seguito del risultato del referendum il Ghana deciderà come votare alle Nazioni unite.

 

Bouguetaia Mohamed Abdelaziz ha preso la parola a nome del Ministro degli esteri dell'Algeria ricordando come, malgrado la pena di morte non sia stata abolita e ancora vengano adottate condanne a morte, il paese mantiene ferma la moratoria, decisione che si manifesta con la co-sponsorizzazione e voto a favore della Risoluzione alle Nazioni unite. L'Algeria ha anche annunciato il proprio sostegno alla bozza di protocollo addizionale alla Carta africana dei diritti umani e dei popoli.

 

Sono poi intervenuti gli Ambasciatori d'Italia, Francia e Unione europea. L'Ambasciatore Fulvio Rustico si è complimentato con il Benin per la leadership regionale in materia di promozione e protezione dei diritti umani annunciando il pieno sostegno italiano, anche in quanto presidente di turno dell'Unione europea, a tutte le iniziative africane che nei prossimi mesi si terranno per consolidare il blocco di voti de continente a favore della risoluzione sulla moratoria.

 

L'Ambasciatrice Aline Kuster Manager ha ricordato come l'abolizione della pene di morte in Francia, grazie a Robert Badinter, resti un esempio di come si possa arrivare politicamente a una radicale revisione dell'amministrazione della giustizia con ampio sostegno popolare.

 

La sessione è stata conclusa dall'intervento di Marco Perduca, rappresentante all'Onu del Partito Radicale che, a nome di Nessuno Tocchi Caino, ha ringraziato le delegazioni presenti, auspicato che nella dichiarazione finale fossero ripresi tutti gli appelli e suggerimenti elaborati nei tre giorni di lavoro e ricordato come NTC abbia deciso di onorare la leadership del Benin conferendogli il premio di abolizionista dell'anno per il 2014 che verrà consegnato a Roma il 17 luglio prossimo nella mani del Presidente della Repubblica.

 

Si è quindi passati all'adozione della dichiarazione di Cotonou che è stata fatta propria dai partecipanti per acclamazione.

 

Si sono poi susseguiti altri cinque interventi dei rappresentanti dei vari settori della società civile che hanno confermato i propri impegni per i mesi futuri. Alla fine anche le ONG presenti hanno adottato una dichiarazione della società civile. (Nessuno tocchi Caino news)

 

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