Una "lodevole iniziativa" quella dei manifesti choc, affissi in tutto il quartiere Eur di Roma, che ritraggono il seno del consigliere d'opposizione di centrosinistra, Matilde Spadaro, marchiato da un codice a barre e recante la scritta “Prima di comprarla rifletti!”.
Una campagna, quella del consigliere Spadaro (e del suo collega Vincenzo Vecchio), decisamente forte, incisiva, che coprirà tutto il “quartiere a luci rosse dell'Eur” e che rientra in una battaglia di lungo corso per contrastare la prostituzione di strada che rende il quartiere una zona ad alta intensità di lucciole: “in questo momento il fenomeno è ormai drammaticamente presente ovunque a Roma e in Italia e nessuno, dal Parlamento agli enti locali, fa niente” sostiene Matilde Spadaro.
Quella dei manifesti è un'idea partita a seguito di molte azioni e denunce dell'opposizione del Municipio XII di Roma Capitale, ma rientra macroscopicamente in una lotta alla prostituzione che ha portato persino il sindaco Alemanno a vestire i panni di Batman: “Vogliamo anzitutto sottolineare un avvenimento reale, quello di prostitute marchiate a fuoco dai loro sfruttatori con un codice a barre, a significare il fatto di essere ormai delle merci e non esseri umani. Da questo l'idea di realizzare una campagna utile a far riflettere le istituzioni a tutti i livelli, compreso il Parlamento, e i clienti della condizione che vivono le persone che si prostituiscono nel nostro paese e nella nostra città” per sottolineare i risvolti drammatici “dal punto di vista personale ma anche tutto un sistema di malavita organizzata”.
L' "azione coraggiosa”, parafrasando le parole di Mario Staderini, segretario dei Radicali italiani, parte tuttavia dal solito proibizionismo ad orologeria, tipico delle campagne elettorali; il problema prostituzione all'Eur è innegabile, così come quello dello sfruttamento della stessa, ma è soltanto attraverso la (ri)legalizzazione della prostituzione che si potranno garantire dei cambiamenti radicali e dei controlli sicuri e mirati; tuttavia, tra le battaglie condotte, tre mesi fa i consiglieri di opposizione del XII Municipio proposero “una Ztl (Zona a Traffico Limitato) antiprostituzione; "ma la maggioranza di destra ce l'ha bocciata” hanno spiegato Spadaro e Vecchio dopo che il 14 luglio il Presidente della commissione sicurezza Santori ha proposto la stessa misura antilucciole.
Dietro la campagna choc, lodevole iniziativa all'atto pratico, non c'è però certamente un lodevole senso sociale, o politico, nella lotta allo sfruttamento; a Roma è possibile assistere, nei mercati abusivi di alcune “zone franche” come San Basilio, ad una vera e propria tratta delle bianche provenienti dall'Europa dell'est: non è allontanando il cliente dalla prostituta che si elimina il racket, ma certo è un ottimo modo, questo, di spostare il problema dove l'occhio non vede, non affrontando e di fatto dimenticando il problema stesso.
L'emersione di questo mercato dall'illecito, in cui si persegue il cliente e la lucciola, ma non lo sfruttatore, permetterebbe un maggior controllo, sanitario in primis (contributivo in secondo luogo), di questa attività millenaria: a Roma esistono ancora oggi vere e proprie “case di tolleranza” (ovviamente illegali) in cui vecchie maitresse garantiscono per i clienti affezionati “pulizia e professionalità”, evitando alle ragazze i marchi, le botte, le violenze del racket ma, di fatto, diventando racket esse stesse.
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