Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

19/11/24 ore

Tramonto Italiano, il libro di Francesco Sisci. Conversazione con l’autore di Giuseppe Rippa



L’Italia è su un percorso che scivola verso il basso e dal quale sembra quasi impossibile uscire? Al dil là delle frasi altisonanti che chi governa pronuncia e le pedanti e inconcludenti repliche delle opposizioni un fatto appare certo: vengono dal pettine i nodi di situazioni non risolte, di scelte errate e di assoluta mancanza di una autentica azione riformatrice. 

 

Così una società confusa e fragile,  senza consapevolezza dei rischi che corre, rischia di restare tagliata fuori, per assoluta mancanza di progettualità e di capacità competitiva in un mondo globalizzato.

 

Francesco Sisci, giornalista, analista politico, sinologo ricostruisce nel suo ultimo libro “Tramonto italiano: come un paese si avvia alla disgregazione”,  pubblicato da Neri Pozza Editore nella collana I Colibrì il contesto in cui si trova il Paese. 

 

C’è il pericolo di una “disintegrazione del Paese, in linea con tensioni centrifughe esterne, andrebbe affrontata con realismo e visione per non distruggere l’unità politica e moltiplicare tensioni internazionali. I pericoli sono immensi e forse ingenuamente trascurati. Il rischio è di rivivere il dramma rivelato da Hannah Arendt con il nazismo. Tanti si fecero travolgere da quell’orrore non per disegno malvagio ma per quello che lei chiamò thoughtfulness, non essere stati giudiziosi, non avere pensato a pieno le cose, essere stati trascurati e distratti…”. 

 

Il passaggio indifferente e quasi distratto, per esempio, dell’autonomia differenziata accelera una deriva già in atto da tempo per la disgregazione del Paese a poco più di 150 anni dalla sua nascita - si legge nella presentazione del lavoro - spinge le oggettive tendenze centrifughe del Paese.

 

L’Italia può restare unita solo se trova un suo vero spazio geopolitico nuovo, con fantasia, saggezza, e sapienza. 

 

C’è una spazio geopolitico in grado di tirare fuori l’Italia dalla sua china discendente? 

 

Sisci dice di si. Una nuova progettualità potrebbe cominciare a tessere una tela che trasformi la penisola in un ponte politico inclusivo non solo di Asia, Africa e Europa, ma anche dell’America. Solo tenendo uniti tutti questi pezzi l’Italia trova il senso della sua unità. Non si può pensare di andare in Africa senza avere un accordo profondo con Paesi che sono alle spalle dell’Italia, come Francia e Germania. Un piano solitario italiano per l’Africa acuisce le tensioni con il resto dell’Europa e approfondisce le tensioni centrifughe italiane.

 

Del libro discute con l’autore Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale, sottolineando che solo prendendo coscienza dello stato delle cose si potrà invetrire la tendenza. Ma questo potrà realizzarsi solo colmando le assenze di culture politiche moderne e orientate in senso liberal-democratico

 

Ma la mancata soluzione della questione liberare di questa destra e di questa sinistra complica enormemente le cose, facendo prevalere la drammatica e feroce cultura corporativa di cui è impregnato il paese e la sua claudicante classe dirigente…

 

- Tramonto Italiano, il libro di Francesco Sisci. Conversazione con l’autore di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)

 

 


Aggiungi commento