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16/11/24 ore

"Non ci sono ingorghi nel deserto", Cronache di un Touareg in Europa


  • Anna Mahjar-Barducci

L’Associazione Arabi Democratici Liberali suggerisce la lettura di “Non ci sono ingorghi nel deserto” (EMI, Editrice Missionaria Italiana 2007), di Mossa Ag Assarid, esponente del Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad (MNLA). Ag Assarid è infatti il responsabile per l’Europa dell’MNLA ed è anche il responsabile per l’Informazione del Consiglio transitorio dello Stato dell’Azawad, guidato dall’MNLA. Ricordiamo che l’MNLA è il movimento che si sta battendo per l’indipendenza della regione dell’Azawad dal Mali. L’MNLA sta al contempo lottando contro Al-Qaeda nel Maghreb Islamico.

 

 

Nel libro Ag Assaridn racconta il suo primo viaggio in Europa. Il giovane Touareg parte per la Francia un giorno del 1999 e scambia i cammelli della sua infanzia per il TGV e il metrò. Sempre in viaggio, sempre in contatto con gli altri, Ag Assarid racconta in questa opera la scoperta piena di meraviglia e di stupore della Francia, della sua natura, dei suoi abitanti, delle sue abitudini, di tutto ciò che noi non vediamo più a forza di passarvi accanto, di usarne o di abusarne.

 

I suoi aneddoti – impregnati dalla cultura e dell’arte di vivere del deserto - sono di volta in volta comici e commoventi (il suo letto d’albergo così grande che tutti i bambini della tenda avrebbero potuto dormirci sopra, il miracolo dell’acqua che scende dai rubinetti…) e le sue riflessioni lucide o disincantate (la mancanza di tempo, di umanità o calore della gente…).

 

Vi proponiamo qui di seguito un capitolo tratto dal libro

 


 

L’ANIMA DEL DESERTO

 

Una meravigliosa leggenda racconta perché il deserto è tanto radicato nell’anima tuareg. Il Sahara è sempre stato un luogo di notevole passaggio. Questa storia nacque nel tempo in cui tutti i popoli erano nomadi e cercavano la loro terra d’asilo.

 

Attraversando il deserto, essi si presentavano e dicevano:

- Noi vogliamo abitare il Sahara.

 

Il deserto rispondeva:

- Sono caldo

- Nessun problema.

- Sono freddo, molto freddo.

- Nessun problema.

- Non ho abbastanza acqua.

- Allora in silenzio, i popoli si ritiravano.

 

Altri popoli passavano e si rinnovava sempre lo stesso dialogo. Quando il deserto evocava il vento, il silenzio o la luce, i popoli fuggivano.

 

Un giorno, i Tuareg interrogarono il Sahara. Questi evocò tutte le paure insite in questa terra ostile alla vita umana.

 

- Qui c’è troppa luce.

- Abbiamo i turbanti.

- Fa freddo.

- Abbiamo i vestiti.

- Non c’è quasi pioggia.

- Abbiamo i pozzi e gli otri.

- Sono un grande silenzio.

- Abbiamo spazio nei nostri cuori.

- Che cosa vi aspettate da me?

- Vogliamo avere la pace.

- L’avrete.

- La libertà.

- L’avrete.

- La forza contro i nemici.

- L’avrete.

 

Allora venne sigillato un patto tra i Tuareg e il Sahara. Questo patto dura ancora. Se qualcuno vuole combattere i Tuareg, non deve cercarli nel deserto, perderà. Nessuno conosce il Sahara come loro. Lo spirito del deserto li protegge.


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