Dopo la vittoria nel 2012 con l’Orso d'oro per Cesare deve morire, Paolo Taviani (91 anni) torna in concorso a Berlino con Leonora addio, da lui scritto, diretto e dedicato al compianto fratello Vittorio, un film che di nuovo è ispirato a Luigi Pirandello, come Kaos del 1984 e Tu ridi del 1998.
Benché nella trama non ci sia nulla dell’omonima novella di Pirandello, il film è comunque focalizzato sul famoso scrittore ed inizia in bianco e nero con la consegna del Premio Nobel a Stoccolma nel 1934, seguita poi dalle immagini dello scrittore sul letto di morte (1936), circondato dai figli.
La prima parte del film, in effetti, racconta il ritorno in Sicilia delle ceneri di Pirandello, bloccate a Roma dalla guerra e dal fascismo, in un rocambolesco viaggio in cui il responsabile del trasposto (Fabrizio Ferracane) deve affrontare difficoltà ed imprevisti.
E per Paolo Taviani, il viaggio delle ceneri di Pirandello diventa un percorso in bianco e nero nella storia italiana del dopoguerra attraverso pezzi di film famosi, come Paisà, L'avventura, Estate violenta, Il bandito, in prevalenza film del neorealismo di De Sica, Rossellini, Visconti, poiché per Taviani “Il neorealismo non è stato un cinema normale, ma un avvenimento”.
Nella seconda parte del film il regista si ispira alla tragica novella di Pirandello Il chiodo, narrando la tragica storia di un giovane costretto dal padre a lasciare la Sicilia e sua madre per emigrare in America: la nostalgia dalla sua terra natia e le difficoltà in terra straniera lo condurranno a compiere un gesto tragico e violento.
Leonora addio è un viaggio tra vita e morte e sentiti addii, sullo sfondo di una Sicilia sempre molto amata dai fratelli Taviani, un film malinconico, poetico e a tratti anche ironico, con musiche di Piovani e belle immagini, messe in risalto dalla fotografia, sia nel bianco e nero di Paolo Carnera che nel colore di Simone Zampagni.
Tra gli interpreti ricordiamo, oltre al già citato Fabrizio Ferracame, Martina Catalfamo, Nathalie Rapti Gomez, Roberto Herlitzka, Massimo Popolizio, Francis Pardeilhan, Sinne Mutsaers, Freddy Drabble, Giulio Pampiglione, Francesco Russo.
“I racconti sono come sacchi - ha affermato il regista - che rimangono leggeri se non si riempiono di idee. Ho preso la forza di fare un film senza mio fratello perché proprio quando le cose vanno male è necessario trovare una risposta; questo film è nato in due anni di lavoro difficile a cause delle interruzioni per il Covid. Siamo stati fermi due mesi e ringrazio il Covid perché in quei due mesi ho avuto delle idee nuove.”
Tra i film dei fratelli Taviani ricordiamo Padre padrone, Il prato, La notte di San Lorenzo, Kaos, Good Morning, Babilonia, Il sole anche di notte, Fiorile, Le affinità elettive, Tu ridi, La masseria delle allodole, Cesare deve morire Maraviglioso Boccaccio, Una questione privata
Ecco il trailer ufficiale (da Coming Soon)