Candidato a ben 7 Premi Oscar, Belfast,scritto e diretto da Kenneth Branagh, narra l'infanzia del regista nel contesto del conflitto nordirlandese in un film sull’importanza dell’amore per i bambini durante le guerre, tema purtroppo sempre attuale, come dimostra l’invasione dell’Ucraina.
Il film inizia con qualche scena a colori, ma poi l’immagine di un murales, servendosi del il bianco e nero, fa riaffiorare il passato: siamo nell’agosto del1969eBuddy (Jude Hill) ha nove annie vive a Belfast in una famiglia di religione protestante; molto amato da genitori (Jamie Dornan, Caitriona Balfe) e nonni (Judi Dench, Ciarán Hinds), due simpatici anziani, ha una cotta per una compagna di classe, gioca con gli amici, ama il cinema e guarda film americani in tv. Suo padre (Jamie Dornan), carpentiere, va spesso a Londra per lavorare in un grande cantiere in modo da pagare i suoi debiti.
Potrebbe sembrare una vita normale, ma Buddy purtroppo vive in un quartiere abitato da protestanti e cattolici e c’è chi fomenta il conflitto religioso. La sua famiglia cerca di tenersi fuori dai troubles e suo padre gli ripete spesso, “non c’è la nostra parte e la loro parte in questo quartiere”, ma non tutti la pensano come lui e in effetti alla fine degli anni ’60 i contrasti religiosi condurranno ad una lunga guerra civile.
Il regista ha dedicato il film“a chi è rimasto, a chi se n’è andato e a chi si è perso”,perché in effetti non vuole concentrarsi sulle cause del conflitto quanto piuttosto raccontare quel periodo attraverso gli occhi di un bambino che è costretto a confrontarsi con eventi difficili da comprendere: Buddyvede il quartiere diventare una trincea in cui i suoi vicini lottano come nemici, osserva il padre mentre litiga con la madre (lui vuole emigrare e lei si oppone temendo una perdita di identità)e alla fine deve partire lasciando i nonni, il primo amore, la sua amata città.
“È stato il lockdown, quel regime di incertezza che così tanti di noi abbiamo provato durante quel periodo mi ha riportato alla memoria quello che ho vissuto a 9 anni: quando la mia strada a Belfast, che per me era un terreno di gioco, si è trasformato in un campo di battaglia ed in una fortezza- ha affermato il regista- Era l’epoca dei Troubles: una guerra civile che ha insanguinato le strade dell’Irlanda del Nord. Come il lockdown quel periodo ha portato la mia famiglia ed altre famiglie come la mia a navigare a vista. (…) L’amore di genitori e nonni è stato un tipo di amore che si esprimeva attraverso il senso dell’umorismo, prendersi in giro reciprocamente, leggere, ascoltare musica, ballare. Queste sono le immagini che mi sono rimaste impresse. Immagini di un amore che va oltre le parole, pieno di una grande gioca di vivere”.
Un film nostalgico e delicato in cui i buoni sentimenti e un tocco di humour smussano gli eventi tragici: un atto d’amore del regista per la sua famiglia e Belfast, una città che non ha mai dimenticato. E in fondo Branagh racconta la sua storia, come afferma la nonna (Judi Dench): Abbiamo tutti una storia da raccontare, ma quello che ci rende uno diverso dall'altro non è come finisce questa storia, ma piuttosto da dove è cominciata”.
Notevoli non solo regia e sceneggiatura, ma anche il cast (composto quasi tutto da interpreti irlandesi), la fotografia di Haris Zambarloukos, le musiche di Van Morrison.
Kenneth Branagh, attore, sceneggiatore, regista e produttore, è noto soprattutto per i numerosi film tratti dalle opere di Shakespeare. Tra le sue numerose opere ricordiamo Enrico V, Molto rumore per nulla, Frankenstein di Mary Shelley, Hamlet, Pene d'amor perdute, As You Like It -Il flauto magico, Sleuth - Gli insospettabili, Thor, Jack Ryan - L'iniziazione, Cenerentola, Assassinio sull'Orient Express, Casa Shakespeare, Artemis Fowl, Assassinio sul Nilo
Ecco il trailer ufficiale (da MYmovies)