Presentato al Festival di Cannes 2020 e alla Festa del Cinema di Roma, Il Discorso Perfetto, scritto e diretto Laurent Tirard, è tratto dal romanzo Le discours, di Caro Fabrice.
Il libro viene così descritto nell’edizione italiana curata da Nottetempo: “Sono le 17:56 di un giorno qualunque, ma per Adrien è un’ora fatale: la sua ex Sonia, in pausa di riflessione, ha letto l’sms che lui le ha inviato alle 17:24 nel tentativo di riagganciarla dopo trentotto giorni di ansiogena separazione, e non gli ha ancora risposto. Che fare?, è la domanda che comincia ossessivamente a ronzare in testa al protagonista. Insistere, aspettare, procrastinare, assumere ad arte un contegno distaccato o cedere all’impulso, costi quel che costi?
Tutto questo mentre Adrien è a tavola per una cena familiare, che potrebbe seguire il suo rassicurante copione con annessi refrain se non fosse che, oltre alle congetture sulle reazioni al messaggio che mettono in subbuglio i suoi nervi, il futuro cognato lo incastra con una frase che lo getta nel panico più totale: “Sai, a tua sorella farebbe davvero piacere se tenessi un discorsetto il giorno del matrimonio”. Si incrociano così, nella mente di questo quarantenne incline alla depressione ma dotato di un’autoironia folgorante, due flussi di elucubrazioni: gli abbozzi di discorsi matrimoniali fallimentari, che lo fanno impantanare sempre più nel suo odio per le cerimonie, e il film della storia con Sonia, alla ricerca spasmodica di un lieto fine. Il quadro che ne deriva è una commedia romantica, dolceamara e spesso esilarante, in cui l’humour sulla coppia e sul disadattamento esistenziale crea una miscela irresistibile.
In effetti il film si attiene alla trama del libro, raccontando la storia di Adrien (Benjamin Lavernhe), trentacinquenne invitato ad una noiosa cena di famiglia, mentre spera di ricevere un messaggio della sua fidanzata, Sonia (Sara Giraudeau) che lo ha lasciato, prendendosi una pausa di riflessione. Inaspettatamente, inoltre, sua sorella e suo cognato, gli chiedono di far un discorso al loro matrimonio.
La richiesta lo turba alquanto, considerato il momento di crisi del suo rapporto amoroso. E immaginando come come potrebbe essere il suo discoro, dà inizio alle sue elucubrazioni mentali in cui spazia tra esperienze passate e previsioni per il futuro, in un lungo monologo che svela il suo carattere timido e romantico, ma anche un po’ paranoico e ipocondriaco.
Una buon film, una commedia dolceamara, a tratti un po’ verbosa, in cui le parti migliori sono quelle in cui Adrien, in modo ironico, ripensa a episodi del suo passato, oppure considera gli strani equilibri familiari e discute d’amore senza retorica.
Oltre ai già citati Benjamin Lavernhe, Sara Giraudeau, ricordiamo altri intrepreti, come Kyan Khojandi, Julia Piaton, François Morel, Guilaine Londez, Sébastien Chassagne, Sarah Suco, Christophe Montenez. Notevoli fotografia di Emmanuel Soyer, musiche di Mathieu Lamboley.
Tra i film del regista ricordiamo Le avventure galanti del giovane Molière, Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà, Le vacanze del piccolo Nicolas, Un amore all'altezza, Il ritorno dell'eroe
Ecco il trailer del film (da MYmovies)