Recentemente come mostrato dagli ultimi dati pubblicati dall'Anica si è acuito il problema del rinnovamento tecnologico dei nostri cinema. Con l'avvicinarsi dello switch-off della pellicola previsto per il 2014 infatti molte sale cinematografiche italiane dovranno essere riconvertite per il digitale.
Ciò sta comportando la chiusura di molte sale, ben 761 di cui 60 solo nel 2012 secondo le stime riportate dall'Anica, perché inadeguate. “Nel mondo gli spettatori crescono ovunque, dagli Usa alla Francia. E in Italia gli spettatori, soprattutto per il nostro cinema, sono in aumento ininterrotto da anni”, riferisce Riccardo Tozzi presidente dell' Anica, “ Il problema sono proprio le sale, in Italia l'esercizio è dissestato a causa dello squilibrio che si è creato fra le multisale periferiche, moderne e tecnologicamente avanzate, e quelle dei centri urbani, vecchie e obsolete. Sono queste ultime a chiudere, togliendo spazi proprio a quel pubblico borghese e adulto al quale si rivolge il cinema d'autore e di qualità".
Proprio l'avanzamento tecnologico delle sale è stato il tema del convegno Dal 35mm al Digitale: l’ora dello switch-off tenutosi a settembre presso la mostra del cinema di Venezia dove è intervenuto anche Walter Munarini, direttore di Open Sky Cinema, azienda che offre una gamma di servizi che comprendono la distribuzione via satellite di contenuti digitali 2D, 3D e eventi Live a un network di 800 sale digitali in tutta Europa, 300 delle quali in Italia.
Il direttore di Open Sky Cinema ha parlato di un nuovo progetto che prevede la costruzioni di satelliti ad hoc per le nuove sale cinematografiche digitalizzate per realizzare un sistema di creazione e scambio delle copie tra una sala e l'altra meno costoso del tradizionale.”Dotare una sala digitalizzata di un sistema di trasmissione via satellite costa, infatti, solo un decimo del prezzo sostenuto per il passaggio al proiettore digitale”, afferma Munarini, “E con una spesa che varia dai 4000 ai 5000 euro, usufruendo del Tax Credit, i vantaggi sono enormi. Con il satellite si elimina infatti il costo della logistica e delle spedizioni dei DCP ed è possibile inserire altri tipi di contenuti, come gli eventi Live a importi vantaggiosi”.
Stando ai dati forniti dalla MEDIA salles l'Italia ha un tasso di penetrazione del digitale nel mercato pari al 46,8% ed una percentuale di soli 8,3% in merito ai biglietti venduti grazie ai nuovi schermi digitali.
Non solo, a ciò bisogna aggiungere la scarsa volontà di effettuare quegli investimenti che seppur costosi ci metterebbero al passo con le altre nazioni europee, dove la digitalizzazione è completa come i Paesi Bassi, soprattutto in momento in cui con la crisi i prezzi dei bilgietti non tendono a scendere e gli incassi non ci sono per via di un cinema italiano ormai logoro e povero di significati.
Stefano Delle Cave