Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

23/11/24 ore

Io e lei, di Maria Sole Tognazzi. Dinamiche di coppia e sentimenti



Maria Sole Tognazzi, figlia del grande Ugo Tognazzi, nel film “Io e Lei” ancora una volta ci presenta personaggi femminili particolari, non legati a ruoli tradizionali, donne complesse alla ricerca di se stesse attraverso libere scelte senza compromessi.

 

Ci racconta la storia di Marina e Federica, coppia omosessuale che convive da cinque anni: Marina forte e sicura di sé, di umile estrazione sociale, ex attrice poi divenuta imprenditrice, accetta con naturalezza la sua diversità e non la nasconde a nessuno, Federica, architetto altoborghese, divorziata con un figlio adulto, non ama sbandierare la sua vita privata ed è piena di dubbi sul rapporto che la lega a Marina.

 

Quando incontra un uomo conosciuto in passato, vengono alla luce tutte le sue fragilità, compromettendo la relazione con la sua compagna. Alla fine farà una scelta tra mille incertezze e sofferenze psicologiche.

 

Privo di falsi moralismi e inutili volgarità, il film punta su libertà di scelta e sentimenti in una dinamica di coppia che, al di là dell’omosessualità, evidenzia la complessità psichica di un rapporto tra due persone profondamente diverse per carattere e background socio-culturale.

 

Maria Sole Tognazzi, coautrice della sceneggiatura insieme a Francesca Marciano e Ivan Cotroneo, è riuscita a dare alla sua opera un tocco di eleganza unito ad autenticità, a tratti anche ironico e divertente perfino nei momenti più sofferti del rapporto tra le due donne.

 

Un vero colpo di genio la scelta di Margherita Buy (Federica) e Sabrina Ferilli (Marina), perfette interpreti dei loro personaggi insieme ad un cast corale che valorizza il tema del film.

 

“L’obiettivo iniziale del mio film non era di carattere politico: volevo raccontare una storia d’amore tra due donne adulte e libere di scegliere in una commedia sentimentale. Ho puntato sul valore universale dell’amore che poi indirettamente conduce a un messaggio socio-politico e culturale” , ha affermato la regista in un’intervista e ci sembra giusto ciò che dice con tanta semplicità.

 

Ecco l’intervista in cui la regista parla del suo film: clicca

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 


Aggiungi commento