Nella nuova commedia di Nancy Meyers, “Lo Stagista inaspettato”, i ruoli tradizionali vengono ribaltati con ironia ed eleganza sia nel confronto tra generazioni, sia nel rapporto uomo-donna.
Il film racconta la storia di Ben (R. De Niro), vedovo in pensione, ex dirigente in una compagnia di elenchi telefonici, che accetta il ruolo di stagista senior per un’azienda di moda online.
Con pazienza e gentilezza riesce a rendersi utile e a conquistarsi gradualmente la simpatia dei colleghi e la fiducia del capo, Jules Ostin (A. Hathway) che ha fondato la società e la dirige sacrificando in parte la vita familiare.
Anche se è una self-made woman, Jules non è la tipica donna in carriera dura e senza scrupoli: ha un buon rapporto con i suoi collaboratori, ama la sua bambina e suo marito che ha rinunciato a lavorare, accettando il “ruolo del casalingo” per il bene della famiglia, scelte faticose e non prive di conseguenze.
Ben invece rappresenta la saggezza dell’età priva di presunzione: sa consigliare con garbo e gentilezza senza invadere e prevaricare e, pur essendo un ex dirigente, accetta anche i compiti più umili per aiutare gli altri.
Dopo qualche perplessità iniziale, anche Jules alla fine riuscirà a comprenderlo e ad apprezzarlo, superando gap generazionale e ribaltamento dei ruoli tradizionali (tema che ritroviamo ancora nel rapporto con il marito che accetta di occuparsi della figlia e di faccende domestiche).
È chiaro che tutto ciò è possibile quando si tratta di brave persone, animate da buoni principi e rispetto per gli altri, piuttosto rare oggigiorno nel mondo reale.
Vogliamo crederci, tuttavia, come fa Nancy Meyers che sembra voler indicare una strada percorribile con un pizzico di buon umore e di elegante ironia, qualità riscontrabili in altri suoi film, come What women want, Tutto può succedere, L’amore non va in vacanza, E’complicato, operein cui ritroviamo personaggi femminili ben tratteggiati, donne combattive che rifiutano il maschilismo, ma non rinunciano a femminilità e amore.
Giovanna D’Arbitrio