Quando di mezzo c'è il Bello, l'Italia vince. Lo ha fatto 15 anni fa, quando ad esser bella era la vita raccontata da Roberto Benigni; lo fa oggi, quando ripropone se stessa così com'è: monumentale, meravigliosa, decadente. Paolo Sorrentino trionfa sul palco degli Academy Awards, a Los Angeles, portando a casa la statuetta d'oro per il suo 'La Grande Bellezza', vincitore della categoria Best Foreign Language Film, miglior film straniero.
E lo 'special thanks' del regista napoletano è immeditamente andato - oltre che alla sua 'personal great beauty', la famiglia – alle sue importanti fonti di ispirazione: Federico Fellini, vincitore dell'Oscar esattamente 50 anni fa con il suo '8 e ½', Martin Scorsese, Roma, Napoli e Diego Armando Maradona.
La statuetta per il miglior film è invece prevedibilmente stata vinta dall'ultima opera di Steve McQueen per il suo 'Dodici anni schiavo', mentre la miglior regia è andata a 'Gravity', di Alfonso Cuaron, che si è portato a casa ben 7 premi (tra cui miglior fotografia, migliori effetti speciali e miglior colonna sonora).
Oscar poi per entrambi i protagonisti del bellissimo 'Dallas Buyers Club': Jared Leto vince come miglior attore non protagonista mentre Matthew McConaughey lascia a bocca asciutta il 'wolf' Di Caprio, aggiudicandosi il premio come miglior attore protagonista.
Per la stessa categoria in versione femminile, l'Oscar è andato a Cate Blanchett, protagonista assoluta dell'ultimo film di Woody Allen, 'Blue Jasmine'; miglior attrice non protagonista è invece Lupita Nyong’o ('Dodici anni schiavo'). Il premio per la miglior sceneggiatura originale è andato infine a Spike Jonze, per il suo splendido Her.